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Speciale Elezioni europee 2019

Alessandro Di Battista rompe il silenzio dopo 45 giorni: “Non mi candido alle europee”

Dopo circa un mese e mezzo, Alessandro Di Battista torna a parlare e spiega di aver riflettuto per 40 giorni prima di decidere di non candidarsi alle europee: “Candidarsi significa scegliere di mettersi a disposizione della collettività, fare un lavoro utile socialmente. O sei convinto di volerlo fare, ma io non ci vorrei andare a Bruxelles e non renderei neanche”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo più di un mese, circa 45 giorni, Alessandro Di Battista torna a parlare in una diretta su Facebook e conferma che, dopo una riflessione, ha deciso di non candidarsi alle elezioni europee 2019. “Sto bene, sto facendo un sacco di cose interessanti. Quando sono tornato dal mio viaggio il Movimento mi ha chiesto di dare una mano e io ho detto di sì per varie ragioni, anche per paura di deludere molte persone e per un senso del dovere. Mi sono un po’ ributtato in mezzo. Ci ho riflettuto, sono uscito da tutto, senza candidarmi, e ho detto: ti vuoi candidare? No. Candidarsi significa scegliere di mettersi a disposizione della collettività, fare un lavoro utile socialmente. O sei convinto di volerlo fare, ma io non ci vorrei andare a Bruxelles e non renderei neanche. O tu butti tutte le energie in quel modo, come ho fatto in cinque anni in Parlamento, o non riesci a fare le cose bene. In questi 40 giorni ho riflettuto: se dovessi un giorno rimettermi in campo è perché avrò tutte le mie energie da mettere lì, è una questione di serietà nei confronti dei cittadini".

Di Battista annuncia il suo nuovo viaggio, che sarà in India e inizierà tra un paio di mesi e anche del fatto che sta scrivendo un libro: “Lo voglio chiamare ‘Politicamente scorretto’. Un libro che voglio scrivere su una serie di tematiche che mi stanno a cuore”. L’ex deputato parla anche della stampa che avrebbe “scelto Salvini, soprattutto quella di sinistra lo adora, perché per loro è la speranza futura di vedersi garantiti i finanziamenti pubblici alla stampa, magari la reintroduzione della pubblicità del gioco d’azzardo”. Altro annuncio riguarda il corso di falegnameria a cui Di Battista si è iscritto a Viterbo.

Poi torna sulla sua riflessione e sulla sua decisione di non candidarsi: “Ci ho riflettuto, mi ero buttato di nuovo in mezzo perché è difficile dire di no al Movimento che è la mia anima. Ma a me la poltrona fa venire le bolle, a me quei palazzi non hanno fatto tanto bene”. Tornando sul suo silenzio degli ultimi tempi, in questo periodo aggiunge: “Non ho sempre qualcosa da dire”. Infine, sull’arresto del presidente dell'assemblea capitolina, Marcello De Vito, commenta: “Qualora dovesse essere giudicato colpevole, mi auguro che cambi città”.

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