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Addio a Simcha Rotem, l’ultimo sopravvissuto della rivolta del Ghetto di Varsavia

Simcha Rotem, l’ultimo ebreo sopravvissuto della rivolta del Ghetto di Varsavia contro i nazisti nel 1943, è morto a Gerusalemme all’età di 94 anni. “Aiutò a salvare la vita di decine di combattenti La sua storia e la storia della rivolta sarà sempre nella memoria della nostra gente” ha dichiarato il Premier israeliano.
A cura di Antonio Palma
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È morto a Gerusalemme all'età di 94 anni Simcha Rotem, l'ultimo ebreo sopravvissuto alla rivolta del Ghetto di Varsavia contro i nazisti nel 1943. Lo ha reso noto la presidenza della Repubblica si Israele dove Rotem si era trasferito dopo la seconda guerra mondiale. "Ci separiamo da Simcha Rotem, l’ultimo dei combattenti del Ghetto di Varsavia. Aiutò a salvare la vita di decine di combattenti", ha scritto il presidente israeliano Rivlin nel suo messaggio di condoglianze. Nato a Varsavia nel 1924, Rotem aveva 15 anni al momento  dell'invasione tedesca della Polonia che diede il via alla seconda guerra mondiale. Rinchiuso con altre centinaia di migliaia di ebrei nel ghetto, nel 1942 Rotem si unì all'Organizzazione ebraica di combattimento del Ghetto di Varsavia impegnata nella resistenza armata contro i nazisti, partecipando alla storica e disperata rivolta per tentare di fermare la deportazione degli ultimi ebrei verso i campi di sterminio.

Gli insorti preferirono morire combattendo invece che in una camera a gas nel campo di sterminio di Treblinka, dove già erano state inviate più di 300mila persone. Un episodio drammatico in cui almeno 20mila ebrei polacchi furono uccisi dai tedeschi. Kazik, questo il nome di battaglia di Rotem, riuscì a sfuggire al massacro e sopravvisse grazie a una fuga attraverso i condotti di scarico guidando decine di suoi compagni verso la salvezza. Poco dopo  tornò a combattere i nazisti come membro della resistenza polacca fino alla liberazione della Polonia. Nel 1946 infine emigrò in Israele dove è sempre vissuto. "Ancora oggi continuo a domandarmi se avevamo il diritto di prendere la decisione di avviare la rivolta e in questo modo abbreviare la vita di molte persone di una settimana, o anche solo di un giorno o due”, aveva dichiarato in un delle ultime interviste l'anziano Rotem. Rendendogli omaggio, il premier israeliano Bejamin Netanyahu lo ha salutato come un eroe ricordando la sua "storia di eroismo" nella lotta contro i nazisti:  "La sua storia e la storia della rivolta sarà sempre nella memoria della nostra gente".

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