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Sergio De Gregorio (Pdl) destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare

Al senatore del Popolo della Libertà viene contestato il reato di associazione per delinquere legata ai fondi per l’editoria. Nell’indagine risulta coinvolto anche l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola.
A cura di Alfonso Biondi
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De Gregorio (Pdl), richiesta di custodia cautelare

Il gip di Napoli Dario Gallo, su richiesta dei pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Sergio De Gregorio, senatore del Popolo della Libertà. La misura è stata emessa nell'ambito di un'inchiesta che riguarda anche l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, atterrato proprio questa mattina a Fiumicino ed ora nel carcere di Poggioreale. Sotto la lente d'ingrandimento della magistratura napoletana un presunto uso illecito di fondi per l'editoria. Il provvedimento, che dispone gli arresti domiciliari per De Gregorio, è stato inoltrato alla Giunta per le autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama.

L'accusa: associazione per delinquere legata ai fondi per l'editoria- Il reato contestato a De Gregorio, a Lavitola e ad altre 4 persone è quello di associazione per delinquere legata ai fondi per l'editoria. Il senatore del Pdl e l'ex direttore dell'Avanti si sarebbero associati tra loro e con altre persone "al fine di commettere più reati di emissione ed utilizzazione di fatture per prestazioni inesistenti, occultamento e distruzione di scritture contabili, riciclaggio, corruzione, bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, appropriazione indebita aggravata, trasferimento fraudolento di denaro, truffa e fraudolenta percezione di contributi pubblici (particolarmente quelli previsti per l'editoria) ed ogni altro delitto teso a finanziare illegalmente le proprie attività politiche ed imprenditoriali". Ecco quindi che, come sottolinea il gip, sarebbero state costituite, amministrate e anche "spogliate" diverse società "che fornivano stabilmente i giustificati documentali relativi a prestazioni inesistenti" al fine sia di ottenere contributi per l'editoria sia di mascherare "attività di spoliazione patrimoniale delle società e di riciclaggio e per occultare i proventi di attività corruttive ovvero le provviste per corrompere".

De Gregorio: "Sono a disposizione dei magistrati"- De Gregorio ha fatto sapere di essere a completa disposizione dei magistrati. "Mi difenderò anche davanti alla Giunta per le immunità del Senato e se ho sbagliato pagherò"- ha dichiarato all'Adnkronos. Il senatore del Pdl ha poi sottolineato di non comprendere i motivi per i quali è stata disposta la custodia domiciliare nei suoi confronti: "Non sono mai sfuggito agli approfondimenti, non ho mai cercato di inquinare le prove, essendo i fatti molto antichi e non sono certo intenzionato a fuggire". De Gregorio ha poi spiegato di aver collaborato alla gestione dell'Avanti dalla sua fondazione fino al 2006, anno in cui venne eletto a Palazza Madama e decise di non  proseguire più nell'avventura.

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