Russia: modella uccisa e bruciata forse perché aveva trasmesso l’Aids al marito

Potrebbe essere il marito l’assassino della modella russa Yulia Loshagin infuriato dopo aver scoperto che lei gli aveva trasmesso l’Aids. E’ questo quanto sospetta la polizia dopo il ritrovamento del corpo della giovane 28enne tra le montagne degli Urali in Russia. La modella trovata nuda aveva il collo rotto e il volto sfigurato dalle fiamme, tanto che è stato necessario ricorrere al test del dna per identificarla. Il marito della donna, un fotografo 37enne, Dmitry Loshagin, è stato arrestato con l’accusa di omicidio a Ekaterinburg, nonostante lui si proclami innocente e al giudice che lo ha ascoltato ha detto che non avrebbe mai potuto uccidere la moglie perché l’amava. La polizia che continua ad indagare sul caso ha iniziato a sospettare dell’uomo dopo che grazie agli esami sul corpo della donna hanno scoperto la sieropositività della modella.

Sospetti sull’uomo anche da parte della famiglia della modella – La tesi che il marito sia stato l’autore del terribile omicidio è avvallata anche dalle testimonianze di alcuni ospiti della festa maestosa che i due coniugi avevano tenuto poco prima della scomparsa della donna. Secondo quanto riportano alcuni giornali locali infatti molti avrebbero notato che Dmitry Loshagin durante la festa era angosciato e nervoso. Per la polizia quindi l’uomo dopo aver saputo che la donna malata lo aveva infettato si è infuriato e l’ha uccisa. Anche la famiglia di Yulia sospetta dell’uomo perché, come racconta il fratello della vittima, il fotografo non si è preoccupato di avvertire la polizia dopo la scomparsa della moglie ed ha cambiato più volte versioni su come la donna si sia allontanata dalla casa.