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Opinioni

Quando fu il Movimento 5 Stelle a proporre un emendamento “supercanguro”

Furiose polemiche sul no del M5S al supercanguro. “Metodo non democratico”, “autostrada per la dittatura”, ripetono i grillini. Eppure proprio loro hanno provato a far passare un supercanguro in passato…
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Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato del caos intorno al disegno di legge Cirinnà in materia di unioni civili, con la decisione di rinviare l’analisi degli emendamenti dopo il no del gruppo del Movimento 5 Stelle all’emendamento Marcucci. Il supercanguro Marcucci sarebbe sostanzialmente servito a blindare la legge, tagliando la discussione sugli emendamenti e preservando intatto il ddl, stepchild compresa.

Il no del Movimento 5 Stelle, formalizzato in Aula da Alberto Airola (peraltro uno dei senatori da sempre più esposto a favore delle unioni civili e della stepchild adoption), è stato motivato con la necessità di non ricorrere a “scorciatoie antidemocratiche”, a una pratica che sarebbe “una autostrada per la dittatura”, per citare le parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.

Il supercanguro, è un emendamento premissivo che riscrive l’intera legge, la sussume, e di conseguenza, se approvato, ha un effetto preclusivo sulle altre proposte di modifica. Alla base c’è un ragionamento semplice: se riscriviamo quasi alla lettera l’intera legge con un emendamento che poi ottiene il via libera dell’Aula, allora la legge “originaria” non c’è più e decadono tutte le proposte di modifica presentate. Si tratta di qualcosa di diverso rispetto alla “regola del canguro”, che è invece “la votazione delle parti comuni degli emendamenti con conseguente effetto preclusivo sugli emendamenti successivi in caso di reiezione” ed è facoltà della Presidenza.

Il supercanguro è una “invenzione” recente ed è stato usato per la prima volta durante la votazione sull’Italicum, con un emendamento del senatore del Partito Democratico Stefano Esposito. La proposta fu accolta tra polemiche e proteste vibranti, soprattutto del Movimento 5 Stelle, sempre contrario a contingentamenti, riduzioni e tagli del dibattito parlamentare. Molte sono state le voci critiche sulla legittimità di tale strumento, contestato spesso in Aula dalle opposizioni.

Eppure, non è raro che, nelle dinamiche parlamentari, si utilizzi l'arma degli emendamenti "premissivi" o interamente sostitutivi della proposta di legge in discussione. A tale prassi, non è estraneo nemmeno il Movimento 5 Stelle, come testimoniato dalla presentazione di un emendamento a firma di Danilo Toninelli (che pochi giorni fa ha ribadito che "il no a canguro è coerenza"), durante la discussione della legge elettorale.

L'emendamento di Toninelli, che trovate qui, in sostanza riscriveva l'intera legge in discussione e se approvato, avrebbe fatto decadere le altre proposte di modifica. Scelta pienamente legittima, peraltro su una materia squisitamente parlamentare (in cui l'esecutivo è entrato a gamba tesa, aprendo un pericoloso precedente, a nostro parere). Ma pratica decisamente simile a quella che viene contestata ora. Un supercanguro a 5 Stelle insomma.

AGGIORNAMENTO: riporto, per completezza, la risposta di Danilo Toninelli che parla di similitudine inesistente. La differenza, come lo stesso parlamentare del M5S sottolinea, è nel merito: il Marcucci non modifica nulla, la sua proposta "introduce legge nuova". Da un punto di vista del metodo, secondo me, il "paragone" (del resto, non c'è formulazione "tecnica" del supercanguro) regge proprio in tal senso: le due proposte emendative avrebbero precluso altri emendamenti e tagliato la loro discussione. Ma, sulla questione, ognuno può farsi la propria opinione e maturare un giudizio obiettivo (e compito nostro è quello di fornire tutti gli strumenti atti allo scopo).

Detto questo, Toninelli può star tranquillo: come testimonia la nostra storia e come potete facilmente verificare leggendo il nostro giornale ogni giorno, non c'è alcuna volontà di infangare il M5S (e nemmeno altre forze politiche).

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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