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Pisa: bimbi di un asilo nido picchiati e insultati, arrestata educatrice

Una educatrice scolastica di 58 anni è accusata di maltrattamenti ai danni di nove bambini di età compresa tra uno e tre anni. La donna su disposizione del gip è stata posta agli arresti domiciliari.
A cura di Susanna Picone
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I carabinieri del nucleo investigativo di Pisa hanno arrestato un'educatrice scolastica di 58 anni accusata di maltrattamenti ai danni di nove bambini di età compresa tra 1 e 3 anni. L'ordine di cattura è stato emesso dal gip del Tribunale di Pisa, Giuseppe Laghezza. La 58enne, ritenuta responsabile di maltrattamenti aggravati, su disposizione del gip è stata posta agli arresti domiciliari. Determinanti per giungere all’arresto si sono rivelate le intercettazioni video-ambientali, disposte dall'autorità giudiziaria, i cui esiti hanno restituito le drammatiche sequenze delle vessazioni fisiche e morali inferte ai bambini. In alcune circostanze l’educatrice ha forzato i piccoli malcapitati a mangiare fino a provocarne il pianto. Innumerevoli gli episodi in occasione dei quali i minori sono stati colpiti alla testa, in un caso addirittura con un piatto. Volgari e ingiuriose anche le frasi proferite dall’educatrice all'indirizzo dei bambini come ad esempio “rincoglionito, oggi ti faccio del male, sciocco stai zitto, ti metto fuori al freddo, sei duro come il muro, a te oggi niente frutto, levati di torno te boia!, vai a piangere in bagno con te non ci parlo”.

“Uso sistematico della violenza” – Le rapidi indagini, avviate a novembre dello scorso anno, prendevano spunto da alcune segnalazioni pervenute circa presunti abusi commessi in un nido d'infanzia del capoluogo. Ciò che è emerso è che l’educatrice, attraverso l'uso sistematico della violenza, procurava ai piccoli dell’asilo “una condizione di soggezione psicologica e di sofferenza, costituenti fonte di disagio continuo”. Nel provvedimento del gip si parla di “una condotta abituale chiaramente indicativa dell'esistenza di un programma criminoso animato da una volontà unitaria di vessare i soggetti passivi e, in particolare, di sottoporre consapevolmente questi ultimi, piccoli in tenerissima età, a una duratura condizione di soggezione psicologica e di sofferenza”.

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