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Papa Francesco: “Non mi aspetto il Nobel per la Pace”. E svela il suo “amuleto”

Il Pontefice si confessa in una intervista al Clarin e svela particolari della sua infanzia.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui è reduce dalla visita pastorale a Caserta, esce una lunga intervista di papa Francesco al giornale argentino El Clarin (riportata in Italia da Vatican Insider). Durante il lungo colloquio con il giornalista argentino, il Pontefice rivela infatti alcuni particolari della sua infanzia e ricorda come "nasce" la sua simpatia particolare per le donne di servizio e le domestiche: "Quello che ho detto per loro, nell'Angelus di un mese fa, non c'era nel testo preparato, mi è venuto dal cuore […] Ho sempre con me, in tasca, una medaglietta del Sacro Cuore che era di una signora che aiutava mia mamma a lavare la biancheria, quando non c'erano le lavatrici e si faceva tutto a mano. Noi eravamo in cinque, la mamma era da sola e questa signora veniva tre volte alla settimana per aiutarla. Era una donna siciliana, vedova con due figli, emigrata in Argentina dopo che suo marito era morto in guerra. È arrivata senza avere nulla, ma ha lavorato e ha mantenuto la sua famiglia. Io avevo dieci anni, poi i miei genitori si sono trasferiti e ho smesso di vederla". Dopo qualche anno, invece, il papa è riuscito a ritrovarla e da allora "l'ho accompagnata per altri dieci anni, fino alla morte. […] Qualche giorno prima di morire, si tolse dalla tasca questa medaglietta, me la diede e mi disse: ‘Voglio che la prenda lei'. Ogni sera, quando me la tolgo di dosso e la bacio, e ogni mattina, quando me la rimetto addosso, mi appare l'immagine di questa donna. Era una persona anonima, nessuno la conosceva, si chiamava Concepcion Maria Minuto. E' morta felice, con il sorriso sulle labbra e con la dignità di chi ha lavorato".

Un racconto di vita che rivela altri particolari della personalità del Pontefice, che anche a Caserta ha ricevuto l'abbraccio caloroso di migliaia di fedeli, ennesima testimonianza dell'amore con il quale è stato accolto al vertice della Chiesa romana. Affetto che rappresenta per Bergoglio la principale fonte di soddisfazioni, come spiega anche al Clarin: "Pur senza mostrare alcun disprezzo, non ho mai voluto ricevere dottorati o premi". E, a proposito della possibilità di ottenere il Nobel per la Pace, spiega: "A prescindere dal premio credo che tutti debbano impegnarsi per la pace, fare tutto ciò che si può, ciò che io posso fare da qui. La pace e' il linguaggio che si deve parlare […] Ma il tema del Nobel non entra nella mia agenda".

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