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Nigeria: terroristi hanno ucciso anche una donna mentre partoriva

La denuncia di Amnesty International, che ha diffuso delle immagini satellitari che mostrano la devastazione di Baga: tra le migliaia di vittime dell’attacco sferrato la scorsa settimana dagli integralisti islamici di Boko Haram ci sarebbe anche una partoriente. Il racconto di un testimone è raccapricciante.
A cura di Susanna Picone
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Nessuna pietà in Nigeria, nemmeno per le donne e per i bambini. Tra le migliaia di vittime dell'attacco sferrato la scorsa settimana dagli integralisti islamici di Boko Haram nei centri di Baga e Doron Baga nel nord-est della Nigeria ci sarebbe anche una donna che stava dando alla luce il suo bambino. A denunciarlo è Amnesty International, che ha riportato il terribile racconto di un testimone. “Metà del neonato era fuori dal grembo e la donna è morta mentre lo dava alla luce”, è quanto ha detto all'organizzazione per i diritti umani. I miliziani di Boko Haram avrebbero sparato alla donna mentre era in travaglio. Sempre secondo Amnesty International “di tutti gli attacchi di Boko Haram analizzati, questo è stato certamente il più efferato e distruttivo contro i civili”. Solo nella città di Baga sono state danneggiate o completamente distrutte da un incendio circa 620 strutture, mentre a Doron Baga sono oltre 3.100 gli edifici devastati. Nell’attacco messo a segno la scorsa settimana nell'estremo nord-est della Nigeria, secondo alcune fonti, sarebbero state uccise 2000 persone.

La devastazione di Baga nelle immagini satellitari

Amnesty ha diffuso una serie di immagini satellitari da cui emerge “la scioccante e inconfutabile prova della dimensione dell'attacco”. Amnesty ha spiegato in un comunicato che le immagini sono state riprese rispettivamente il 2 e il 7 gennaio, prima e dopo l'attacco a Baga. “Queste dettagliate immagini mostrano una devastazione di proporzioni catastrofiche in due città, una delle quali è stata quasi cancellata dalla carta geografica nello spazio di quattro giorni”, ha dichiarato Daniel Eyre, ricercatore di Amnesty sulla Nigeria. Numerose barche di pescatori, che erano state ritratte nelle immagini satellitari scattate il 2 gennaio, non compaiono più nelle fotografie successive: i residenti hanno tentato una drammatica fuga verso il Lago Ciad per sfuggire agli attacchi.

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