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Matteo Renzi contestato a Ferrara con lancio di uova marce e fischi (VIDEO)

Il premier è intervenuto al festival di Internazionale ed è stato accolto da una contestazione.
A cura di Davide Falcioni
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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato a Ferrara, dove ha preso parte al festival di Internazionale sottoponendosi alle domande dei giornalisti stranieri. Il premier ha commentato sia le scelte del governo in materia economica che quelle di politica estera, ma prima ha effettuato una visita in una scuola elementare. Appena arrivato il primo ministro ha subito una contestazione: un nutrito gruppo di persone gli ha urlato "buffone" e "vattene via" esponendo cartelli contro la riforma dell'articolo 18 e il trattato di libero scambio (TTIP). Al premier sono persino state lanciate delle uova. Le urla e gli slogan dei contestatori sono stati contrastati da un applauso lanciato da militanti del Partito Democratico.

Matteo Renzi non si è scomposto più di tanto ma ha affermato: "La prima cosa è il rispetto delle idee anche quando non la pensano come me. A chi non ha altri argomenti rispetto alle uova, noi continuiamo a rispondere con il sorriso e con la voglia di andare avanti nonostante i tentativi di tappare la bocca e di impedire un'iniziativa così bella come quella di Internazionale". La polizia ha poi individuato i contestatori del premier: uno di loro è stato fermato e trasportato in caserma per il lancio delle uova, mentre gli altri hanno continuato a urlare slogan su diritto al lavoro e casa.

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Dopo le contestazioni Matteo Renzi ha potuto continuare il suo intervento ricordando la tragedia di Lampedusa di un anno fa e sottolineando gli sforzi dell'Italia: "Mare Nostrum nasce dall’idea di rispetto per gli altri. Porto la voce di 60milioni di italiani, ma anche di 80mila persone che sono state salvate dalle operazioni Mare Nostrum. Oggi Frontex ha sede a Varsavia. E’ l’operazione dell’Ue per gestire l’immigrazione e ha un budget di 80-85 milioni di euro. Un budget ridicolo per i paesi di confine”. Il Presidente del Consiglio ha annunciato l'intenzione di introdurre "uno ius soli temperato", ovvero il diritto di cittadinanza italiana prima dei 18 anni. Successivamente il premier ha affermato che dopo la legge elettorale e la riforma del Senato in calendario finirà una legge sui diritti civili alle coppie omosessuali. 

Il Presidente del Consiglio ha anche parlato del Jobs Act, riforma che porterebbe "le aziende a creare lavoro, con queste regole la disoccupazione è percentualmente quasi raddoppiata negli ultimi anni". Il premier ha reso noto che martedì incontrerà i sindacati, ai quali non ha risparmiato un attacco: "Forse anche loro devono cambiare e non solo la classe politica". Per finire ha rispedito al mittente le voci di un governo di larghe intese qualora Forza Italia dovesse votare la riforma del lavoro, non risparmiando le ennesime critiche alla sinistra del Partito Democratico: "Quando la sinistra insegue i fantasmi di una certa cultura ‘radical chic' è condannata a perdere le elezioni. L'idea di avere un nemico che va sempre agitato prima dell'uso, è un'idea di sinistra che non mi appartiene. Io voglio restituire un'Italia più credibile di quelli di chi, parlando male di Berlusconi, hanno consegnato l'Italia a Berlusconi per vent'anni".  "In questi trent'anni abbiamo perso tante occasioni", ha aggiunto il premier, "oggi non possiamo più permettercelo, abbiamo l'opportunità di cambiare sul serio".

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