48 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Lo street artist Blu cancella tutti i suoi murales a Bologna per protesta

La drastica decisione dello street artist Blu per protestare contro una mostra di dipinti staccati dai muri della città.
A cura di Antonio Palma
48 CONDIVISIONI
Immagine

È polemica a Bologna dopo la decisione di Blu, uno dei più celebri artisti di strada italiani, di cancellare tutte le sue opere di street art nella città che lo ha visto muovere i primi passi. "A Bologna non c’è più Blu e non ci sarà più finché i magnati magneranno. Per ringraziamenti o lamentele sapete a chi rivolgervi" ha scritto l'artista in un laconico comunicato sul suo blog per giustificare la sua scelta. Alla base della drastica decisione di Blu una mostra dedicata proprio alla street art che aprirà i battenti nel capoluogo emiliano la settimana prossima nello storico Palazzo Pepoli. L'evento, organizzato dall'istituzione culturale Genus Bononiae e sostenuto dalle fondazioni bancarie, prevede l'esposizione di numerose opere dei writer più quotati al mondo, alcune delle qual però staccare dai muri della stessa Bologna senza il consenso degli autori.

Per protesta contro la manifestazione, da stanotte quindi decine di persone con l'autorizzazione di Blu si sono messe al lavoro per cancellare con vernice e spray almeno una decina di graffiti lasciati dall'artista sui muri della città negli anni. In alcuni casi è intervenuta la polizia municipale e tre attivisti del Laboratorio Crash sono stati denunciati per imbrattamento e violazione di domicilio mentre cancellavano un’opera dello street artist da via Zanardi. Del resto l'artista non è nuovo a simili prese di posizione. Anche a Berlino, nel quartiere di Kreuzberg, aveva già cancellato una sua opera come forma di protesta contro la speculazione edilizia in atto nella zona.

A dare la notizia della cancellazione dei dipinti di Blu dai muri di Bologna stamattina era stato il blog dei Wu Ming, commentando: "La mostra "Street Art" è il simbolo di una concezione della città che va combattuta, basata sull'accumulazione privata e sulla trasformazione della vita e della creatività di tutti a vantaggio di pochi. Di fronte alla tracotanza da landlord, o da governatore coloniale, di chi si sente libero di prendere perfino i disegni dai muri, non resta che fare sparire i disegni. Agire per sottrazione, rendere impossibile l'accaparramento. Non stupisce che ci sia l'ex-presidente della più potente Fondazione bancaria cittadina dietro l'ennesima privatizzazione di un pezzo di città. Questa mostra sdogana e imbelletta l'accaparramento dei disegni degli street artist, con grande gioia dei collezionisti senza scrupoli e dei commercianti di opere rubate alle strade. Non stupisce che sia l'amico del centrodestra e del centrosinistra a pretendere di ricomporre le contraddizioni di una città che da un lato criminalizza i graffiti, processa writer sedicenni, invoca il decoro urbano, mentre dall'altra si autocelebra come culla della street art e pretende di recuperarla per il mercato dell'arte".

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views