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Lo Spread è sotto i 300 punti: non accadeva da sei mesi

Si attenuano ulteriormente i rendimenti sui titoli di Stato dell’Italia: lo spread Btp-Bund è a 299 punti base. In rialzo anche i principali mercati europei, Piazza Affari in primis. Merito delle speranze sul piano di salvataggio della Grecia.
A cura di Biagio Chiariello
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Lo Spread e sotto i 300 punti non accadeva da sei mesi

La giornata dei mercati finanziari si apre con ottime notizie, innescate dall'ottimismo per gli esiti del piano di salvataggio della Grecia. Innanzitutto i rendimenti sui titoli di Stato dell'Italia: si abbassa in maniera significativa il differenziale dei Btp decennali rispetto ai Bund equivalenti della Germania, lo spread è sotto la soglia psicologica dei 300 punti base per la prima volta da oltre sei mesi (1° settembre) e si attesta a 299 punti base. A metà mattinata lo spread Btp-Bund aveva toccato anche la quota 295, mentre il rendimento lordo dei titoli italiani è sceso al 4,79% dal 4,95% dell'apertura.

Sulla scia dell'influenza positive di Wall Street e della Borsa di Tokyo, viaggiano in rialzo anche i principali mercati europei, tutti in positivo in apertura, con Piazza Affari in evidenza (+0.37). Nonostante la zavorrata di Enel che perde oltre il 5%,  Milano sale con Impregilo (+4,83%) e Prysmian (+4,05%). Tra le banche, baene Mps (+3,60%). Salgono anche Unicredit e Intesa Sanpaolo. Per quanto riguarda le piazze finanziarie europee, in rialzo Francoforte +1,7%; Parigi +1,68%; Amsterdam +1,22%: Londra +1,09%; Madrid +0,99%; Bruxelles +0,87%; Zurigo +0,38%; Lisbona +0,66%.

E le notizie positive per l'Italia potrebbero presto arrivare anche da Standard & Poor's. Secondo John Chambers, numero uno del comitato responsabile dei rating sovrani dell'agenzia internazionale, è dell'idea che il piano di riforme del governo, se attuato in pieno, dovrebbe portare ai risultati sperati, nello specifico ad un rafforzamento del profilo di debito del Paese. S&P ha recentemente declassato il rating sovrano italiano a BBB+, solo tre gradini sopra il livello "junk".

Ad ogni modo, la giornata potrebbe rivelare altre sorprese. Oggi la Bce potrebbe secondo le attese rivedere al rialzo le stime sull’inflazione, sebbene la stragrande maggioranza degli economisti non si attendono una variazione dei tassi di interesse, che dovrebbero rimanere fermi all'1%. Va detto che l’eventuale variazione dei tassi contribuirebbe ad accrescere le tensioni appesantendo la situazione dell’Euro. La riunione sarà inoltre la prima occasione di confronto sui robusti finanziamenti erogati alle banche.

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