0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La Cei impone l’accesso gratuito alle chiese anche per i turisti

Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana impone nuove regole per l’ingresso nelle chiese, vietando qualsiasi biglietto per l’accesso alle strutture anche in caso di flussi turistici rilevanti, ma lascia libertà di poter imporre un prezzo per l’accesso alle strutture collegate come chiostri campanili e cripte.
A cura di Antonio Palma
0 CONDIVISIONI
Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana impone nuove regole per l'ingresso nelle chiese, vietando qualsiasi biglietto per l'accesso alle strutture anche in caso di flussi turistici rilevanti, ma lascia libertà di poter imporre un prezzo per l'accesso alle strutture collegate come chiostri campanili e cripte.

La Conferenza Episcopale italiana ha fatto finalmente chiarezza su uno dei punti che più spesso hanno fatto discutere in merito a orari di apertura e possibilità di accesso alle chiese nel nostro Paese. In una nota diffusa oggi dal Consiglio permanente della Cei viene chiarito che "secondo la tradizione italiana, è garantito a tutti l'accesso gratuito alle chiese aperte al culto", un principio fondamentale che spesso è stato messo in discussione dai responsabili locali delle chiese attraverso l'imposizione di tariffe soprattutto in riferimento a quei luoghi che spesso sono presi d'assalto dai turisti per la loro importanza storica, artistica o culturale.

Possibilità di ridurre il flusso e il tempo di permanenza – La Cei, infatti, per evitare qualsiasi arbitrio nelle decisioni, chiarisce nella stessa nota che il vincolo di apertura va mantenuto "anche in presenza di flussi turistici rilevanti, consentendo l'accesso gratuito nelle chiese nelle fasce orarie tradizionali". Unica eccezione nella limitazione per l'ingresso dei visitatori viene concessa per i tempi di permanenza e il numero di persone che possono entrare contemporaneamente anche per garantire la visita in condizioni adeguate. Lo scopo finale è quello di ritornare a far diventare le chiese luoghi di preghiera sia individuale che per i riti liturgici, sempre aperte per i fedeli soprattutto ai residenti nello stesso territorio comunale, ma anche ai turisti che desiderano "ammirare le opere d'arte sacra in esse presenti".

Rimane la possibilità di biglietto per le strutture attigue alla chiesa – Ciò che la Cei sembra voler sottolineare è il richiamo allo spirito cristiano delle comunità cattoliche che "accolgono nelle chiese come ospiti graditi tutti coloro che desiderano entrarvi" chiedendo in cambio solo un po' di attenzione per lo stile e il comportamento, che deve mostrare sempre rispetto per il luogo di culto. Le chiese sono e devono rimanere in ogni momento "Case di preghiera" chiarisce la nota della Cei, e dunque oltre a essere sempre aperte devono consentire in ogni momento la preghiera con il rispetto del silenzio e la cura nell'abbigliamento. Ai responsabili locali delle strutture ecclesiastiche resta la libertà di istituire biglietti di ingresso per le restanti parti della chiesa di interesse artistico come cripta, tesoro, campanile e chiostro, ma viene abolita ogni richiesta di denaro per l'ingresso all'edificio principale della chiesa.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views