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Il deputato del Pdl Di Cagno Abbrescia e la Camera a luci rosse

Mentre veniva discussa la mozione di sfiducia a Bondi, il deputato del Pdl Simeone Di Cagno Abbrescia è stato sorpreso a guardare siti a luci rosse.
A cura di Alfonso Biondi
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Simenone di Cagno Abbrescia su sito a luci rosse

Non solo Berlusconi, non solo Bunga Bunga. 26 gennaio 2001: nell'aula di Montecitorio si discute sulla mozione di sfiducia a Bondi. Solita routine politica, solite parole, solite facce serie. Non ne può proprio più un deputato del Pdl che, come riporta il settimanale Oggi, in preda allo sconforto per cotanta noia, decide che è meglio fare un giretto in rete per svagarsi un pò. Il nostro eroe sfodera allora il suo iPad e si imbatte "per caso" nelle grazie di due damigelle (la giovane Dollyy e la matura ma prorompente Daisy ) che, su un sito a luci rosse, offrono al suo sguardo bramoso le soffici nudità che nell'aula di Montecitorio proprio non riesce a trovare. Damigelle che elargiscono ai bisognosi un pò felicità per soli 400 euro all'ora.

Il protagonista di questa storia cavalleresca è Simeone Di Cagno Abbrescia, ex sindaco di Bari e ora deputato del Popolo della Libertà. Preferire le forme di due donnine in abiti succinti alla discussione sulla mozione di sfiducia a Sandro Bondi può essere anche condivisibile. Da un punto di vista etico e politico, però, le critiche all'esploratore berlusconiano non sono mancate.

L'anno scorso un collega irlandese di Simeone Di Cagno Abbrescia fu beccato a guardare un film porno sul pc del parlamento. Sarà stato che forse gli irlandesi hanno poco il senso dell'umorismo, sarà stato che il deputato era troppo timorato di Dio, ma Paul McLeay (questo era il suo nome) si dimise e dichiarò "sono umiliato. È stato un errore ma mi rendo conto che la comunità si aspetta standard più alti".

Molto diversa invece la reazione del "nostro", che ha invece sintetizzato così la situazione:

In un momento di stanca del dibattito, ci siamo distratti scambiandoci l'iPad. Non ne facciamo un dramma, era una goliardata. In certi momenti bisogna stare in aula anche se il dibattito non è avvincente. Di solito – ha continuato il deputato – uso l'iPad per informarmi, leggere le agenzie. Ma può capitare di soffermarsi su una di quelle immagini diciamo porno che ogni tanto compaiono. Ora tutti fanno i casti, ma ce n'è di gente che le escort le frequenta, non le guarda su Internet. E le vicende del caso Ruby hanno incuriosito tutti, è inutile negarlo.

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