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I media hanno snobbato il referendum sulle trivelle: lo dicono i dati

Analizzando i dati elaborati da Agcom relativi alla copertura fornita dai Tg nazionali riguardo al referendum sulle trivelle del 17 aprile, appare evidente quanto il tempo dedicato alla tematica sia stato in realtà molto scarso. Fanalino di coda il telegiornale filogovernativa di Rai1, il Tg5 invece è stato quello che più ha parlato dell’argomento.
A cura di Charlotte Matteini
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L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato i dati relativi alla copertura della tematica riguardante il referendum sulle trivelle svoltosi ieri, 17 aprile 2016, garantita dai telegiornali nazionali. Stando alle rilevazioni, i dati non sarebbero poi così confortanti. Per comprendere al meglio l'analisi della situazione, è importante partire da un presupposto: gli italiani ancora oggi si informano attraverso il più tradizionale dei media: il televisore. Anzi, nel dettaglio è il telegiornale a farla da padrone. I dati, elaborati dal Censis in occasione dell'ultimo Rapporto sulla comunicazione diramato lo scorso anno, sono chiari: i telegiornali sono scelti dal 76,5% della popolazione, seguono i giornali radio con il 52%, i motori di ricerca su internet come Google al 51,4%, le tv all news con il 50,9% e Facebook al 43,7%.

Passando all'analisi dei dati Agcom, è evidente come la copertura informativa fornita dai tg nazionali sia stata abbastanza scarsa. La rilevazione è suddivisa in quattro fasce: il periodo antecedente all'inizio della campagna referendaria, ovvero fino a 4 marzo 2016, e i tre scaglioni successivi da 14 giorni l'uno, calcolati tenendo conto dei criteri imposti dalla legge n. 28 del 2000: "Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica".

 

Leggendo i grafici, quindi, si evince chiaramente come le reti televisive che hanno dato maggior spazio al referendum siano state quelle etichettabili come  "antigovernative", Canale 5 in testa e a seguire Rai 3. Per quanto riguarda invece Rai 1, il canale filogovernativo per eccellenza, i dati sono invece sconfortanti: in totale, il Tg1 ha dedicato zero minuti dal 16 febbraio, giorno dell'emanazione del decreto per la scelta della data del referendum, al 4 marzo. Nelle restanti 5 settimane, invece, si è parlato del referendum sulle trivelle circa 41 minuti totali. Quarantuno minuti in 62 giorni. Va un po' meglio con gli altri telegiornali Rai, invece. Tg2, Tg3 e Rai News hanno parlato complessivamente 12 minuti e 15 secondi nel periodo tra il 16 febbraio e il 4 marzo, mentre siamo oltre le 3 ore e 20 minuti nelle settimane centrali di campagna referendaria e oltre le 2 ore nel periodo che va dal 4 al 10 aprile. Scorporando però Rai News che essendo una all-news  ha esigenze di programmazione e approfondimento diverse rispetto ai tradizionali telegiornali, sia Tg2 che Tg3 hanno dedicato complessivamente circa mezz'ora per scaglione temporale al tema referendario.

 

Per quanto riguarda Mediaset il discorso è molto simile: nessuno spazio al referendum fino al 6 marzo, dopodiché il Tg5 ha dedicato circa 45 minuti in media per scaglione temporale, mentre Tg4 e Studio Aperto circa 24 minuti totali a testa nelle restanti 5 settimane circa di campagna referendaria. Anche in questo caso, l'all news Tgcom24 copre invece la tematica con oltre un'ora abbondante di diretta in media, nel periodo che va dal 7 marzo al 10 aprile. Molto scarsa anche la copertura televisiva dedicata da Tg La7, 46 minuti totali dal 16 febbraio al 10 aprile. Molto più ampia, invece, la copertura fornita dai talk show del gruppo di Urbano Cairo: oltre 11 ore e mezzo complessivamente.

 
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