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Bersani: obiettivo raggiunto, ecco le 10 milioni di firme per mandare a casa Berlusconi

L’annuncio del segretario del Partito Democratico: “Abbiamo raggiunto il traguardo dei 10 milioni di firme alla petizione Berlusconi dimettiti”.
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All'indomani dall'ennesimo voto di fiducia che ha dato il via libera al controverso provvedimento del federalismo municipale, torna all'attacco il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, annunciando un traguardo dal "sapore particolare". "Abbiamo raggiunto l'obiettivo, raccogliendo 10 milioni di firme alla petizione Berlusconi dimettiti […] L'8 marzo presenteremo le prime milionate di firme che stiamo raccogliendo anche perchè continuano ad arrivare moduli con i banchetti che teniamo ancora aperti"; queste le parole di Bersani alle agenzie di stampa. Del resto, gli ultimi sondaggi elettorali sembrano confermare il momento di estrema difficoltà atraversato dalla maggioranza di Governo e soprattutto un deciso calo dei consensi personali del Presidente del Consiglio. Come se non bastasse, si è assistito negli ultimi mesi ad una ulteriore polarizzazione dello scontro politico, in un clima di tensione sempre crescente cche preoccupa non poco persino il Quirinale, come messo in evidenza anche ultimamente da autorevoli analisti politici.

Berlusconi Dimettiti IL MANIFESTO

Insomma, stando a quanto sottolineato dal segretario dei democratici, "un Paese stanco ed indignato per la corruzione, gli scandali, la concezione padronale del potere e il senso generale di impunità" avrebbe definitivamente voltato le spalle a colui che diciassette anni fa si era presentato come l'uomo dei sogni, l'unico in grado di realizzare quell'ormai leggendario "nuovo miracolo italiano". E le recenti esternazioni del Cavaliere in effetti, sembrano riflettere proprio questa preoccupazione, come evidente anche dall'improvvisa ripresa di alcuni temi cari al suo elettorato storico (magistratura politicizzata e revanscismo comunista su tutti), nonchè (secondo qualcuno su "illuminato suggerimento" di Giuliano Ferrara) dall'impostazione di una nuova "campagna di comunicazione" che lo vede indaffarato ed indomito timoniere di un Governo del fare capace in pochi mesi di mettere mano a provvedimenti improvvisamente diventati necesssari e rivoluzionari (federalismo e appunto riforma della giustizia in particolare). A far da contraltare ai dati di sondaggisti ed analisti (sempre tenuti nella massima considerazione in quel di Arcore) inoltre una rinnovata coesione interna, l'ampliamento della maggioranza parlamentare, ma soprattutto la scelta "pilatesca" dei grandi gruppi industriali e delle gerarchie ecclesiastiche (i poteri forti, direbbero i fanatici delle "teorie del complotto) che, salvo tendenze minoritarie che pur avendo visibilità incidono ben poco, continuano probabilmente a considerare l'attuale esecutivo un interlocutore "utile", se non proprio "credibile ed affidabile". Insomma, c'è da giurarci che, malgrado l'ottimismo e le 10 milioni di firme, la partita sia ancora tutta da giocare…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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