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Ambrosoli vince le primarie in Lombardia, sarà lui il candidato del centrosinistra alla Regione

Con il 57,64% delle preferenze, il centrosinistra sceglie Umberto Ambrosoli come candidato alla presidenza della Lombardia. Figlio del commissario liquidatore fatto uccidere da Sindona nel 1979, vuole riscattare l’immagine di una Regione travolta dagli scandali.
A cura di Alessio Viscardi
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Il figlio del commissario liquidatore fatto uccidere da Michele Sindona sarà il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, dove soltanto ieri sono partite indagini su quaranta consiglieri accusati di aver fatto uso illecito di rimborsi e indennità di carica. Umberto Ambrosoli vince con il 57,64% delle preferenze, contro il 19,11% della ginecologa Alessandra Kustermann e il 23,25% del giornalista Andrea Di Stefano.

L'immagine del centrosinistra esce rafforzata dalla candidatura di Ambrosoli, soprattutto viste le modalità come cui la giunta Formigoni si è sciolta sommersa dagli scandali finanziari. In un primo momento, il figlio di Giorgio Ambrosoli (ucciso per la sua inflessibilità nel ruolo di commissario liquidatore della Banca Privata Italiana), aveva declinato l'invito alla candidatura giunto dal Partito Democratico. Le pressioni giunte anche dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, nonché dalla società civile hanno portato all'annuncio della candidatura alle primarie lo scorso novembre.

Una storia personale di rigore e rispetto, non iscritto a nessun partito, e l'immagine di persona integerrima lo hanno fatto prevalere nella sfida delle primarie regionali. Nelle ultime settimane, una serrata campagna elettorale ha portato Umberto Ambrosoli a farsi conoscere anche fuori dalla provincia di Milano. Un progetto definito "Partito Civico", con il quale il figlio del commissario liquidatore intende coinvolgere personalità della società civile nel governo della Regione. Si tratta del primo candidato forte di centrosinistra che ambisce alla presidenza della Lombardia.

Il probabile sfidante di centrodestra, Gabriele Albertini, ha più volte espresso ammirazione e stima per Umberto Ambrosoli. Addirittura, si è spinto a dichiarare la volontà di averlo in una sua probabile giunta. Un segnale che Ambrosoli può colpire anche un elettorale non di centrosinistra, infatti le prime parole del vincitore in conferenza stampa sono state "Ora avanti tutti insieme". Nella sala del Pirellone allestita per lo spoglio, il figlio del commissario liquidatore ha dichiarato: "Sono soddisfatto di aver avuto un riscontro positivo al mio progetto, il dato più importante è che 120.000 lombardi hanno sfidato il freddo e la neve e hanno voluto esserci".

Voglia di riscatto e di cancellare la vergogna calata sulla Regione Lombardia: "Durante la mia campagna ho incontrato tantissimi amministratori locali e ho visto il loro senso di responsabilità, la Lombardia è questo e il Pirellone tornerà ad essere questo". Alessandra Kustermann e Andrea Di Stefano si sono subito impegnati a garantire supporto alla candidatura di Ambrosoli, che si è scagliato duramente contro il centrodestra: "La menzogna appartiene al linguaggio dei nostri avversari, ma non abbiamo paura. Abbiamo dimostrato di non essere legati a centri di interesse o alla mentalità di affiliazione".

Primarie tra neve e gelo che hanno fatto registrare numeri importanti. Sono 148.753 gli elettori, oltre mille i seggi allestiti in tutta la regione. Si ripete la partecipazione che vide la scelta di Giuliano Pisapia a candidato del centrosinistra per il Comune di Milano, mentre alle recenti primarie nazionali si sono recati a votare 440 mila elettori, 389 mila al ballottaggio.

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