Yara Gambirasio, il blitz improvviso nella palestra: informazioni da fonte anonima

Brembate Sopra, in provincia di Bergamo, avrebbe voluto cercarla con le sole sue forze, senza che esplodesse il circo mediatico che ha caratterizzato Avetrana negli ultimi tre mesi.

Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa venerdì scorso, dietro di sé ha lasciato solo una fitta coltre di mistero, che nessuno ancora è riuscito ad attraversare. Yara è una ragazza con la testa sulle spalle, senza grilli per la testa; atletica, sorridente, dolce. Cosa le sia mai accaduto, è tutto da accertare ed è per questo che gli inquirenti stanno lavorando ininterrottamente, al fine di scandagliare ogni luogo, ogni angolo di Brembate e dintorni, ogni centimetro di pianure e monti.

Si deve partire dall'inizio, ossia dal luogo dove Yara è stata vista l'ultima volta: il centro sportivo della cittadina. E così carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile e unità cinofile hanno deciso di evacuarlo per un'accurata perlustrazione. Come un blitz imprevisto. Si cerca di capire se è stato ordinato dalla procura oppure se fa parte dell'iter delle indagini. A proposito si sta diffondendo la voce che una fonte anonima, tramite lettera, abbia rivelato precise indicazioni agli inquirenti.

Sarà vero?

Si cerca in tutti i modi di tenere sotto controllo la curiosità mediatica, per evitare che accada a Bergamo ciò che accaduto ad Avetrana. Tre assessori hanno voluto rivolgere un messaggio da parte del sindaco: "Il sindaco chiede che ci sia il massimo rispetto nei confronti della città, dei luoghi pubblici, delle scuole – ha detto uno dei tre, Marco Mazzanti – siamo tutti impegnati nella ricerca di Yara e chiediamo ai giornalisti di avere il massimo rispetto per la famiglia".

Ricordiamolo: Brembate non è Avetrana.