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Inchiesta Why Not, De Magistris condannato a 1 anno e 3 mesi di carcere

Il sindaco di Napoli quando era pm a Catanzaro ha illecitamente acquisito utenze telefoniche di alcuni parlamentari (che dovrà risarcire). Condanna anche per il suo ex consulente informatico Gioacchino Genchi. Il primo cittadino: “Sconvolto, ma vado avanti, condanna per fatti insussistenti”.
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Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è stato condannato, a Roma, ad un anno e tre mesi di reclusione a conclusione del processo sull'acquisizione di utenze telefoniche di alcuni parlamentari. Stessa condanna per il consulente informatico Gioacchino Genchi. I due, cui sono state concesse le attenuanti generiche ed è stata applicata l'interdizione temporanea dai pubblici uffici per un anno (pena accessoria che rientra nella sospensione condizionale), sono stati condannati al risarcimento dei danni morali e materiali da liquidarsi in separata sede, salvo una provvisionale di 20mila euro, nei confronti dei parlamentari Francesco Rutelli, Giancarlo Pittelli, Romano Prodi, Clemente Mastella, Antonio Gentile, Sandro Gozi e, per il solo Genchi, Domenico Minniti.

Intercettazioni abusive, condannati De Magistris e Genchi

I fatti risalgono a quando De Magistris era pubblico ministero a Catanzaro. Nei confronti dell'ex pubblico ministero, nel maggio 2014, i pubblici ministeri avevano chiesto l'assoluzione. Per Genchi, invece, era stata sollecitata la condanna ad un anno e 6 mesi. La sentenza di oggi del giudice monocratico di Roma, attribuisce la penale responsabilità ad entrambe gli imputati. Concesse le attenuanti generiche, la sospensione della pena irrogata e la non menzione nel certificato penale. Cosa succede ora a De Magistris, visto che è anche sindaco di Napoli? La pena dell'interdizione è accessoria e sospesa, quindi non assumerà efficacia fino a quando non dovesse divenire definitiva la sentenza nel suo complesso. In soldoni: ai sensi della cosiddetta Legge Severino, De Magistris non rischia di decadere da sindaco.

Le reazioni alla sentenza: de Magistris non si dimetterà

Luigi de Magistris non si dimetterà da sindaco di Napoli. Ritiene infatti di "aver ricevuto una condanna per fatti insussistenti". "In Italia – dichiara in una nota diffusa in serata – credo, non esistano condanne per abuso di ufficio non patrimoniale. Sono stato condannato per avere acquisito tabulati di alcuni parlamentari, pur non essendoci alcuna prova che potessi sapere che si trattasse di utenze a loro riconducibili. Prima mi hanno strappato la toga, con un processo disciplinare assurdo e clamoroso, perché ho fatto esclusivamente il mio dovere, dedicando la mia vita alla magistratura, ed ora mi condannano, a distanza di anni, per aver svolto indagini doverose su fatti gravissimi riconducibili anche ad esponenti politici. Non avendo commesso alcun reato, ho la speranza che si possa riformare, in appello, questo gravissimo e inaccettabile errore giudiziario. La mia vita è sconvolta e sento di aver subito la peggiore delle ingiustizie, ma non cederò alla tentazione di perdere completamente la fiducia nello Stato. Rifarei tutto, ho giurato sulla Costituzione ed ho sempre pensato che un magistrato abbia il dovere di indagare ad ogni livello, anche quello che riguarda la politica". Commenta anche uno degli indagati "doc" di quella inchiesta, Clemente Mastella: "Nulla mai potrà ripagarmi – afferma -. Quella indagine, condotta in maniera illegale, è stata all'origine di tutte le mie difficoltà, sul piano umano e sul piano politico. Ha detto ancora Mastella – ha cambiato, fino a stravolgerla, la storia politica italiana. Da allora tutto è precipitato". La condanna è anche occasione per gli attacchi politici che arrivano da Daniela Santanchè di Forza Italia che in una nota invita il "giustizialista De Magistris, che ha sempre predicato in un modo ma ha sempre razzolato in un altro" a dimettersi, così come Amedeo Laboccetta, berlusconiano di ferro: "Luigi de Magistris dimostri una volta tanto di essere un uomo d'onore e si dimetta. La condanna per l'acquisizione illegale dei tabulati nell'inchiesta Why Not è l'ulteriore conferma del pressappochismo e della superficialità con cui, da magistrato a Catanzaro, ha condotto inchieste-flop che hanno azzerato Governi e distrutto vite e reputazioni".

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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