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Vos Thalassa, Matteo Salvini: “Abbiamo cacciato le Ong, ora tocca alle navi private e militari”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta su Facebook il caso della nave italiana Vos Thalassa e ribadisce la sua posizione: “Grazie all’intervento deciso mio e del governo le navi delle Ong sono finalmente lontane dagli scafisti. Ora sto lavorando perché anche le altre navi, private o militari, non aiutino i trafficanti di esseri umani a guadagnare altri soldi”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo il caso della nave Vos Thalassa, battente bandiera Italiana, e il trasferimento di 60 migranti a bordo della Diciotti, imbarcazione della Guardia costiera italiana, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ricorre ai social network per ribadire la sua linea politica e quella del suo governo sul tema. L’obiettivo di Salvini è chiaro: fermare le Ong e anche le altre navi private o militari che intervengono in mare in soccorso dei migranti. Su Facebook il ministro dell’Interno scrive: “Grazie all’intervento deciso mio e del governo le navi delle Ong sono finalmente lontane dagli scafisti. Ora sto lavorando perché anche le altre navi, private o militari, non aiutino i trafficanti di esseri umani a guadagnare altri soldi. Meno partenze significa meno morti in mare. Possono minacciarmi, ma io non mi fermo”. Il post è corredato da una immagine in cui viene evidenziata la posizione delle navi delle Ong presenti nel Mediterraneo e si trovano quasi tutte ferme nei porti europei o africani.

Il punto da cui parte Salvini riguarda il fatto che “la Guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica, soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione”, secondo quanto fatto trapelare da fonti del Viminale. E questo “problema politico” è stato posto dal ministro dell’Interno anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, sulla questione della Vos Thalassa.

L’intervista al Messaggero: ‘No a rientri da Austria e Germania’

In un’intervista rilasciata al Messaggero prima del caso dei 60 migranti per cui è intervenuta la nave Diciotti, Salvini ha spiegato che la linea che vuole seguireè quella di bloccare in ogni modo il traffico degli esseri umani. Con le Ong siamo partiti. Ridefinire i contenuti delle missioni militari internazionali, che non possono raccogliere e scaricare tutto e tutti in Italia, sarà il prossimo passaggio inevitabile”. Linea che il ministro dell’Interno vuole ribadire anche a Innsbruck nel vertice con i suoi colleghi europei: “A Innsbruck incontrerò i ministri tedesco, austriaco, francese, svizzero etc. Vedremo… Già questa ritrovata centralità italiana mi rincuora”.

Altro tema cruciale affrontato da Salvini durante l’intervista è quello dei migranti registrati nel nostro paese e che Germania e Austria vorrebbero rispedire in Italia: “Fanno il loro interesse, ovviamente. Ci incontreremo per trovare un punto di accordo. Di certo, nel dossier italiano non c’è l' ipotesi di far rientrare in Italia chi è andato all'estero. Questa è l'ultima cosa che può accadere”.

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