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Violenza contro le donne, il governo pensa a un bollino rosso per le denunce di stalking

Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha annunciato una delle prossime iniziative che verrà portata in Cdm: “Come c’è il codice rosso al pronto soccorso, in caso di violenza domestica e violenza contro le donne, ci deve essere il codice rosso per intervenire prima che sia troppo tardi”. Il bollino rosso, sui fascicoli dei magistrati, servirà a dare priorità ai casi di stalking.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini ha annunciato questa mattina che porterà in Consiglio dei ministri "il prima possibile" un intervento per introdurre un bollino rosso sulle denunce di stalking e violenza contro le donne, affinché queste segnalazioni abbiano una priorità sulle altre. "Porterò in Cdm il prima possibile intervento a difesa delle donne sul bollino rosso perché sui fascicoli dei magistrati le denunce di stalking e di violenza contro le donne non finiscano all'ultimo posto".

Un'attenzione che il ministro degli Interni condivide anche con la ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno e con il ministri della Giustizia Alfonso Bonafede"Vuol dire che le donne saranno ascoltate subito dai magistrati". E ancora: "Il processo rapido, che intendiamo portare a casa con la riforma – ha aggiunto Salvini – servirà a non lasciare in giro gli aggressori. Questa è la vera tutela dopo anni di inutili chiacchiere". 

Come funzionerà il codice rosso? "Se ci sono segnalazioni dettagliate, documentate e approfondite hanno la priorità assoluta perché di donne ferite, attaccate con l'acido e anche ammazzate ne abbiamo contate anche troppe" – ha detto Salvini – "Quindi, come c'è il codice rosso al pronto soccorso, in caso di violenza domestica e violenza contro le donne, ci deve essere il codice rosso per intervenire prima che sia troppo tardi" ha spiegato il ministro, confermando che questa "sarà una delle prossime iniziative che governo e Parlamento porteranno avanti" e che serve una riforma legislativa. I recenti casi di femminicidi, a Savona e a Macerata, avvenuti appena due giorni fa, hanno sollecitato una risposta da parte dell'esecutivo.

Secondo la polizia di Stato I numeri parlano però di violenza in calo: nei primi 9 mesi del 2018 sarebbero diminuiti i ‘reati spia' del femminicidio, cioè  maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali; mentre si registra un sensibile aumento dell'azione di contrasto (valutata in termine di denunce e arresti). Oggi a Verona la polizia ha lanciato la campagna ‘Questo non è amore', che nasce dalla strategia della Direzione Centrale Anticrimine, guidata dal prefetto Vittorio Rizzi, in materia di contrasto alla violenza contro le donne, in vista della Giornata internazionale che verrà celebrata la prossima domenica 25 novembre in tutto il mondo. Nei primi nove mesi del 2018 il numero delle donne uccise è calato solo di 3 unità (da 97 a 94 casi), ma solo in 32 casi si può propriamente parlare di femminicidio.

Nel periodo gennaio-agosto 2018 sono stati 8.414 i casi di stalking, a fronte di 9.905 nello stesso periodo del 2017 (-15,05%); l'azione di contrasto svolta dalle forze di polizia ha portato alla segnalazione all'autorità giudiziaria di 9.351 presunti autori di reato nel periodo del 2018, a fronte di 8.949 dello stesso periodo del 2017 (+4,49%); il numero di soggetti ammoniti per stalking segna un aumento del 23% nel periodo esaminato (passando da 672 a 827 individui).

Mentre i maltrattamenti in famiglia sono stati 10.204, contro i 10.682 del 2017 (-4,47%); nello stesso periodo, l'azione di contrasto svolta dalle forze di polizia ha portato alla segnalazione all'autorità giudiziaria di 11.801 presunti autori di tale reato, a fronte di 10.644 nello stesso periodo del 2017 (+10,87%). Il numero di soggetti ammoniti per violenza domestica registra un aumento del +31,5% nel periodo gennaio-agosto 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 (passando da 409 a 538 individui). Nello stesso periodo, solo il 17% dei soggetti già ammoniti per maltrattamenti in famiglia si sono resi di nuovo autori dello stesso delitto. Per quanto riguarda invece i casi di violenza sessuale, gli episodi sono stati 2.977, a fronte di 3.189 nello stesso periodo del 2017 (-6,65%); l'azione di contrasto svolta dalle forze di polizia ha portato alla segnalazione all'autorità giudiziaria di 3.217 presunti autori di reato nel periodo gennaio/agosto 2018, a fronte di 3.011 nello stesso periodo del 2017 (+6,84%). Le percosse sono state 8.718, a fronte di 9.823 nello stesso periodo del 2017 (-11,25%).

Tra le regioni italiane è la Sicilia quella in cui le donne denunciano di più, seguita dalla Campania e dall'Emilia Romagna. Inoltre in media solo il 27% degli autori dei reati è composto da stranieri; la percentuale sale al 34% se si considerano i soli presunti autori minorenni.

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