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Via libera alla commissione d’inchiesta sulle banche: nel mirino Mps, Popolari Venete ed Etruria

Il presidente Mattarella ha promulgato il provvedimento che sancisce l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Nel mirino del nuovo organismo finiranno, tra la altre, le gestioni di Mps, Banche Venete e Banca Etruria.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il provvedimento che sancisce l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario. In seguito al via libera dato dalla Camera a fine giugno, il Colle ha dunque ufficialmente promulgato il provvedimento. Nel corso della serata di ieri, però, non è mancato il commento caustico del  capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, il quale ha sostenuto a più riprese che Mattarella stesse allungando oltremodo i tempi della promulgazione: "Il testo è fermo alla firma del Colle da ormai ventuno giorni. Il Paese, i cittadini, l’opinione pubblica ci chiedono verità, trasparenza e giustizia in merito a quanto successo negli ultimi anni alle nostre banche e al nostro sistema creditizio. È dovere delle Camere dare risposte serie e concrete”.

A stretto giro, l’ufficio Stampa del Quirinale ha replicato all'onorevole Brunetta sottolineando che la legge era in realtà in dirittura d'arrivo: “La legge è in corso di promulgazione e non è affatto ferma al Colle da ventuno giorni, come affermato, ad esempio dall’on. Brunetta, essendovi arrivata il 26 giugno, quando il Presidente della Repubblica si trovava in visita di Stato in Canada, dalla quale è rientrato nel suo ufficio il 3 luglio. Si tratta, quindi, di nove giorni, periodo assolutamente normale per l’esame delle leggi ordinarie, considerato che l’art. 73 della Costituzione prevede un termine di trenta giorni per la loro promulgazione. Va aggiunto che non vi è alcuna pressione che possa distogliere il Capo dello Stato da uno scrupoloso e attento svolgimento dei suoi compiti di verifica”.

I compiti della commissione d'inchiesta sulle banche

La commissione bicamerale sarà composta da 40 parlamentari, 20 deputati e 20 senatori, nominati dai presidenti delle Camere. Come spiega Il Sole 24 Ore "di fatto saranno i singoli partiti a indicare, entro 7 giorni, i propri commissari, rispettando il vincolo che impone la legge di istituzione della commissione: i commissari dovranno dichiarare di non aver ricoperto incarichi di amministrazione e controllo negli istituti oggetto dell’inchiesta.I commissari saranno suddivisi tra i partiti in proporzione alla consistenza dei singoli gruppi parlamentari, ma ogni gruppo esistente in almeno un ramo del parlamento dovrà avere almeno un rappresentante". La commissione si occuperà di indagare e verificare la gestione degli istituti di credito in crisi o salvati dallo Stato nel corso degli ultimi anni, a partire da Monte dei Paschi di Siena, le Banche Venete, ma anche Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti.

Lo scontro per la presidenza

Istituita la commissione d'inchiesta, si avvia ora la battaglia per la presidenza. Molti sono i gruppi parlamentari che vorrebbero agguantare lo scranno della nuova commissione, su tutti il Movimento 5 Stelle. Con una nota stampa, infatti, gli esponenti pentastellati hanno spiegato che M5S è l'unico partito in grado di guidare la nuova istituzione parlamentare: "Ora che il capo dello Stato ha firmato il testo per l'istituzione della Commissione d'inchiesta sul sistema bancario, il M5s chiede ai presidenti delle Camere di convocare immediatamente un ufficio di presidenza per la nomina dei 40 membri dell'organismo bicamerale. In ragione della nostra forza parlamentare e della nostra totale distanza da qualsivoglia scandalo bancario, chiediamo naturalmente la presidenza della commissione Il tempo stringe e i cittadini hanno diritto a un barlume di chiarezza e di verità".

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