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Il caso Lorys Stival

Veronica Panarello, ordinanza durissima: non potrà più vedere il figlio piccolo

La giovane mamma condannata in primo grado per l’omicidio di suo figlio Loris non potrà più neanche ricevere notizie del figlio più piccolo. Così ha deciso il tribunale di Ragusa nell’ambito della separazione da David Stival. Il fratellino minore di Loris starà con il padre.
A cura di Angela Marino
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"Inidonea alle cure", così è stata definita dal tribunale di Ragusa, Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris oggi condannata a 30 anni per l'omicidio del bambino avvenuto nel 2015. Nell'ambito della separazione dall'ex marito David Stival, il tribunale siciliano ha emesso una durissima ordinanza, con la quale le vieta di vedere il figlio più piccolo avuto dall'ex marito, ma non solo. Il tribunale ha stabilito l'affido esclusivo del piccolo presso il padre e ha posto il veto assoluto anche su eventuali contatti indiretti. Veronica, infatti, non potrà neanche "essere informata della crescita ed evoluzione" del figlio piccolo, in quanto considerata "inidonea alla cura e all'educazione".

L'omicidio del piccolo Loris Stival, che ha sconvolto l'Italia, risale a tre anni fa. La giovane mamma di Santa Croce Camerina denuncia la scomparsa del figlio Loris, 8 anni, la mattina del 29 novembre 2015. Il bimbo viene cercato senza sosta su tutto il territorio, fino a quando, per caso, un cacciatore di passaggio non si imbatte nel corpicino, avvistato in un canalone nei pressi del Mulino Vecchio, a 4 chilometri dalla scuola “Falcone e Borsellino” che il bambino frequentava. L'autopsia rivela che il piccolo è stato ucciso mediante strangolamento con un fascetta da elettricista.

Sotto la lente finisce l'ambiente familiare del bimbo e poco meno di un mese dopo Veronica viene arrestata con  l’accusa di omicidio volontario aggravato del figlio Andrea Lorys Stival e l’occultamento del cadavere. Da allora la donna ha fornito diverse versioni di quanto accaduto quel giorno, arrivando anche ad accusare il suocero, Andrea Stival, il nonno del piccolo, di esserne l'assassino. La vicenda processuale si è conclusa con una condanna in primo grado a 30 anni di reclusione.

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