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Tunisi, l’Isis rivendica la strage: il governo chiude 80 moschee

L’Isis rivendica di aver colpito “tane della fornicazione, del vizio e dell’apostasia”. Il governo tunisino chiude 80 moschee.
A cura di Davide Falcioni
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L'attesa rivendicazione dello Stato Islamico dell'attentato alla spiaggia di Sousse, in Tunisia, in cui hanno perso la vita 38 persone, è arrivata nel corso della notte. In un comunicato diffuso su twitter i miliziani rivelano che "un soldato del califfato ha potuto raggiungere l'obiettivo", uccidendo circa 40 persone "per la maggior parte di Stati dell'alleanza crociata che combatte lo Stato del Califfato". La nota spiega che l'attacco ha colpito "tane della fornicazione, del vizio e dell'apostasia" e ciò "malgrado le misure" di sicurezza "rafforzate attorno a queste tane".

Ieri attentati anche in Kuwait e Somalia

Ma l'ondata del terrore non ha coinvolto soltanto la Tunisia: altri attentati sono stati infatti organizzati in Francia – in una fabbrica nei pressi di Lione – Kuwait (27 vittime uccise in una moschea sciita) e Somalia (30 morti dopo un attacco kamikaze in una base militare). In questo quadro il governo di Tunisi, memore anche dett'attacco al museo del Bardo dei mesi scorsi, ha deciso di adottare le prime contromisure, chiudendo 80 moschee sospette di incitare alla violenza e all'odio. Nel frattempo nel paese regna il terrore e centinaia di turisti stranieri si stanno recando negli aeroporti per poter lasciare il paese. Nel corso della notte sono decollati 13 voli dallo scalo di Enfidha, a metà strada tra Tunisi e Sousse, con destinazione Londra, Manchester, Amsterdam, Bruxelles e San Pietroburgo. Le vittime dell'attentato di ieri sono per la maggior parte britanniche. A confermarlo il primo ministro Habib Essid, sostenendo che tra i morti vi sono anche "tedeschi, belgi e francesi". I feriti, invece, sono almeno 39, alcuni dei quali versano ancora in gravi condizioni.

Comunicata anche l'identità dell'attentatore: si tratta Seifeddine Rezgui, nato nel 1992 ed originario di Gaafour ma studente a Kairouan. Era del tutto sconosciuto alle forze di sicurezza e, secondo il segretario di stato tunisino Rafik Chelly, "è entrato dalla spiaggia, vestito come uno che avrebbe voluto fare il bagno. Aveva un ombrellone per nascondere le armi. Arrivato sul posto, le ha usate contro i turisti uccidendone 38"

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