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Tragedia Rigopiano, la Carta valanghe chiesta già nel 2011 ma l’hotel non era incluso

L’inchiesta sul disastro che causò 29 morti si concentra sulla mancata presentazione della carta del rischio valanghe da parte della Regione Abruzzo, ma l’area di Rigopiano non ci sarebbe stata perché non presente sulla carta storica delle valanghe.
A cura di Antonio Palma
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Ci sarebbe una serie di mancanze, rinvii e decisioni lasciate in sospeso da parte delle Regione dietro la mancata presentazione della Carta di localizzazione dei pericoli valanga in Abruzzo (Clpv). È quanto emerge dall'inchiesta sul disastro di Rigopiano che vede sei persone indagate per le 29 vittime della valanga che ha distrutto l'Hotel. Dall'audizione del dirigente della Regione Sabatino Belmaggio sentito lunedì come testimone dal sostituto procuratore Andrea Papalia, infatti è emerso che, nonostante ripetuti solleciti fin dal 2011 e le imposizioni di legge, la  Regione aveva sempre rimandato il via libera alla mappatura del rischio valanghe.

Come ricostruito dai legali di alcuni indagati, infatti, prima della delibera del 2014, con cui di fatto la giunta chiese all’ufficio competente di mettere in pratica la legge, proprio l’ufficio Rischio incendi e valanghe della Regione  aveva sollecitato a più riprese una delibera in tal senso. Sollecitazioni incoraggiate dal fatto che la carta storica delle valanghe era stata già fatta fare dalla Regione nel 2005, ma che erano cadute sempre nel vuoto. Si dovrà attendere fino al 2014 perché la giunta regionale ratifichi finalmente la delibera dopo l'ultima richiesta e dia mandato all’ufficio di mettersi a lavorare su quella Carta.

I lavori iniziano nel 2015 a partire dai bacini sciistici del Gran Sasso, di Campo Imperatore e di Prati di Tivo e il prossimo 19 giugno finisce il periodo delle osservazioni e la carta per queste zone sarà ufficializzata ai Comuni. Il programma prevedeva l'estensione della carta ad altre zone me è arrivata la tragedia di Rigopiano e la Regione da stoppato tutto dando disposizioni per realizzare la carta valanghe su tutta la Regione. Rigopiano infatti non avrebbe fatto parte delle zone da mappare in quanto sulla carta storica non c’era.

"Sulla carta storica non c’è alcuna valanga su Rigopiano" ha sottolineato lo stesso Belmaggio al quotidiano Il Centro, spiegando: "L’area sovrastante l’albergo era occupata da una fustaia di faggio dell’età prossima al secolo. Una valanga lascia un segno su una fustaia di faggio, una specie non a rapido accrescimento, che permane per lunghi periodi. Probabilmente, la valanga di Rigopiano ha tempi di ritorno superiori ai 100 anni. Non escluderei che sia legata a eventi sismici". "Tra il 18 e il 25 di gennaio, se non vado errato, la forestale ha censito oltre 200 valanghe in Abruzzo. La carta storica che riporta gli eventi censiti dal 1957 al 2013 ne censisce 800. In cinque giorni è cascato un quarto delle valanghe cadute in 50 anni. Non sarà un caso" ha concluso Belmaggio

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