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Torture Cia, “violenze brutali inutili”. Obama: “Contro nostri valori”

Il Senato americano ha diffuso il rapporto sulle tecniche utilizzate contro i terroristi. Si parla di pratica vietate come “waterboarding” e di detenuti che sarebbero anche deceduti. La Casa Bianca attacca: “Danneggiata America nel mondo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Le "tecniche rafforzate" della Cia per interrogare i presunti terroristi di Al Qaeda tra il 2001 (dopo l'11 settembre) e il 2009 "non sono state efficaci", non avendo portato ad alcun risultato importante a livello investigativo. Quelle durissime tecniche di interrogatorio sono state "più brutali" di quanto l'Agenzia stessa abbia ammesso. E' quanto si legge nel rapporto sulle torture rilasciato in un report di 524 pagine dal Senate Intelligence Committee degli Stati Uniti. Il rapporto, che si basa su tutta una serie di dati raccolti in cinque anni, attraverso lo studio di oltre 6 milioni di documenti interni all’intelligence americana, parla di detenuti costretti a subire martiri e atti di violenza che andavano ben oltre la pratica illegale del “waterboarding“, una simulazione di affogamento che prevede il versamento di acqua gelata su un asciugamano appoggiato sulla faccia del detenuto.

Duro il commento del presidente Barack Obama

"Continuerò ad usare la mia autorità di presidente per assicurare che non faremo mai più ricorso a questi metodi", ha detto il presidente americano. "I duri metodi utilizzati dalla Cia sono contrari e incompatibili con i valori del nostro Paese". Le tecniche utilizzate dalla Cia “hanno danneggiato significativamente l'immagine dell'America e la sua posizione nel mondo e hanno reso più difficile perseguire i nostri interessi con alleati e partner", ha aggiunto. Nel rapporto si legge inoltre come "la Cia ha ripetutamente fornito informazioni inaccurate al Dipartimento per la giustizia, ostacolando un'appropriata indagine legale sui metodi di interrogatori utilizzati nell'ambito del Programma di detenzione dell'agenzia". Nel documento viene evidenziato che tra le vittime che avrebbero subito torture da parte della Cia, una su cinque era tenuta in stato di detenzione per errore. Una su cinque, in particolare, era detenuta "per un imprecisione sull’identità o a causa di cattive informazioni di intelligence". Tra le altre tecniche di tortura c’era anche la privazione del sonno, le percosse, l’isolamento, la reclusione entro spazi di piccolissime dimensioni.

La replica della Cia

Ma il direttore della Cia replica al Senato affermando che sì "sono stati fatti errori ma si sono anche evitati attacchi contro gli Usa". Nell'applicare il programma di interrogatori, la Cia "non sempre si è attenuta agli elevati standard che abbiamo stabilito per noi stessi e che il popolo americano si aspetta da noi", ha comunque ammesso John Brennan in un comunicato, ricordando però che "uomini e donne dell'Agenzia hanno lavorato 24 ore al giorno per prevenire attacchi terroristici".

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