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Torino, le pizze a domicilio arrivano condite con blatte: blitz della polizia, locale chiuso

La disavventura di una coppia torinese è costata al locale la chiusura da parte delle autorità. L’episodio infatti ha fatto scattare una ispezione durante la quale la polizia ha riscontrato la presenza di blatte sia vive che morte ovunque, anche nell’impasto, oltre a insetticida in polvere sparso vicino agli alimenti.
A cura di Antonio Palma
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Avevano ordinato un paio di pizze a domicilio nella pizzeria da asporto ma quando hanno aperto i cartoni si sono ritrovati davanti a una scena disgustosa: nell'impasto, tra i vari ingredienti, giaceva stecchita anche una grossa ed evidente blatta. È quanto capitato a una coppia di torinesi che nei giorni scorsi si era fatta recapitare a casa la cena da un locale di San Salvario attraverso un servizio di spedizione pasti, ritrovandosi davanti al disgustosa scoperta.  Se la disavventura a loro è costata la cena, per il locale ha significato la chiusura da parte delle autorità. La coppia infatti ha immediatamente segnalato il caso agli uomini del commissariato di polizia "Barriera Nizza" che quindi si sono mossi con una ispezione a sorpresa riscontando nel locale una vasta infestazione di blatte.

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Durante l'ispezione gli agenti hanno riscontrato la presenza di blatte sia vive che morte, oltre a insetticida in polvere sparso ovunque, anche a ridosso di alimenti, con il rischio di causare gravi danni alla salute dei consumatori che mangiavano i prodotti venduti. Questo particolare ha confermato che i gestori della pizzeria sapevano benissimo della presenza degli insetti ma hanno continuato a lavorare offrendo cibo potenzialmente dannoso. Gli insetti infatti si erano annidati dappertutto: erano nei contenitori per alimenti, sul tavolo dove venivano preparati i cibi, sugli scaffali e persino all'interno degli impasti. Infine nel congelatore riscontrata la presenza  di diversi alimenti privi di etichettatura e in cattivo stato di conservazione. Il titolare della pizzeria, un cittadino italiano, è stato multato e denunciato a piede libero per cattiva conservazione di sostanze alimentari destinate alla vendita e alla somministrazione al pubblico, mentre il locale è stato sottoposto a sequestro.

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