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Terrore a Lanciano, come sono stati presi i tre rapinatori: il quarto è ancora in fuga

I due fratelli e il loro cugino, tutti di nazionalità rumena, stavano scappando in auto. La svolta è scattata nella notte tra martedì e mercoledì quando sono stati fermati dopo un incidente stradale. Il marito e la moglie mutilata all’orecchio: “Ora siamo più sereni, ma lo Stato non li deve perdonare”.
A cura di Biagio Chiariello
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Le tracce di sangue sui giubbotti e sulle scarpe, 3.400 euro nascosti nella macchina assieme ai vestiti pronti per una rapida fuga, il gps della Golf che li colloca nell’area della villa durante l’orario della rapina, e infine le immagini delle telecamere dei bancomat che li riprendono in volto. Sono questi i quattro elementi che hanno portato all’arresto dei tre romeni che sabato notte avrebbero picchiato e derubato i coniugi Martelli a Lanciano, in provincia di Chieti.

Come si legge su Il Messaggero, la svolta nelle indagini sulla violenta rapina è scattata nella notte fra martedì e mercoledì, quando i tre presunti malviventi sono stati protagonisti di un incidente stradale alle porte di Lanciano. Una volta che le forze dell’ordine sono intervenute, è scattato il sospetto, ed è stata quindi piazzata una cimice nell’auto dei tre ragazzi rumeni. Dalle parole intercettate si è intuito che il gruppo si stava preparando alla fuga. Così i carabinieri sono intervenuti arrestandoli. Si tratta precisamente di Costantin Aurel Turlica, 22enne, suo fratello Cosimin Ion, 20 anni, e il cugino Ruset Aurel, 25enne. Continua intanto la caccia ad un quarto componente, un ragazzo di 26 anni anch'egli romeno e che avrebbe a suo carico un provvedimento pendente a Napoli: sarebbe in fuga verso Rimini.

A rendere noti i tre nomi è stata la Procura della Repubblica di Lanciano, secondo cui a loro carico “sono stati raccolti gravi e concordanti indizi di colpevolezza”. In una nota si legge che attraverso le indagini è stato possibile “acquisire elementi di reità nei confronti dei cittadini stranieri per i reati di rapina, sequestro di persona, lesioni gravissime, porto d’arma; i predetti erano già monitorati per ipotesi investigative relative a reati contro il patrimonio”. Le forze dell'ordine già nella notte erano sulle tracce dei malviventi, ma “ritenendo concreto il possibile allontanamento degli stessi dal territorio nazionale” ha accelerato le indagini. È stata accertata “l'effettiva determinazione” dei tre di “di darsi alla fuga in Paese estero e di comporre definitivamente il quadro probatorio con gli ulteriori tasselli necessari”.

“La notizia degli arresti mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità. Adesso desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l'ha sempre caratterizzata” ha commentato Carlo Martelli, dimesso dall'ospedale. La moglie, Niva Balzan, ribadisce che li perdona, “ma lo stato non li deve perdonare”.

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