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Terremoto in Nuova Zelanda: illesi gli italiani ma la situazione resta grave

Durante il violento sisma che ha colpito la Nuova Zelanda, 7 italiani si trovavano nelle vicinanze di Christchurch, la città maggiormente colpita. Sono tutti illesi, ma la situazione in città resta molto complicata.
A cura di Alfonso Biondi
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Sisma Nuova Zelanda

65 morti, decine di feriti e un centinaio di dispersi: è questo il tragico bilancio del terremoto che ha colpito la Nuova Zelanda nelle scorse ore. Un sisma di magnitudo 6,3 della scala Richter che ha messo in ginocchio la città di Christchurch. In queste ore i soccorsi stanno cercando di liberare le persone rimaste sepolte dal crollo degli edifici; le attività vanno avanti con grande frenesia, ma la situazione che si trovano davanti i soccorritori è difficilissima: lo spaccamento delle tubature ha fatto sì che la maggior parte delle strade siano allagate, l'ospedale della città continua ad operare seppur abbia subito molto danni, i voli sono stati tutti deviati nella capitale Wellington.

Ma ora veniamo agli italiani. I dati che ci arrivano parlano di 7 italiani che si trovavano nei pressi di Christchurch: tutti sono fortunatamente illesi e, adesso, al sicuro in un albergo che trabocca di persone. I 7 fanno parte della spedizione italiana in Antartide e, durante il sisma, si trovavano fuori città; probabilmente è stata questa circostanza ad averli salvati. Come riferisce infatti il capo spedizione Roberto Della Rovere"se qualcuno di noi fosse andato in città, lo avremmo perduto".

Della Rovere racconta di una scossa lunga quasi un minuto. Alcuni dei suoi colleghi si trovavano in alcuni uffici del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, altri, invece in dei container vicini. Dopo aver avvertito la scossa, gli italiani si sono catapultati fuori dagli uffici: sotto i loro piedi la terra tremava con grande forza, mentre davanti ai loro occhi c'era il palazzo che ondeggiava. Attimi di puro terrore per Della Rovere e i suoi colleghi Riccardo Bono, Paolo Cefali, Gianluca Giannotti, Emanuele Puzo, Bernardino Angelini e Luca De Santis. Gioia e sollievo per i nostri connazionali, certo. La speranza, però, è quella che i soccorritori riescano a portare in salvo le persone che, sepolte sotto le macerie, ora giacciono tra la vita e la morte.

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