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Tensione in Corea del Sud, scontri dopo il sì a impeachment presidente Park: 2 morti

Vittime negli scontri tra polizia e manifestanti scoppiati a Seul dopo l’approvazione dell’impeachment del presidente sudcoreano Park Geun-hye. Circa 20mila gli agenti mobilitati nelle parti più sensibili della capitale.
A cura di Susanna Picone
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Altissima tensione a Seul, dove la Corte costituzionale ha approvato l'impeachment del presidente Park Geun-hye. Una decisione presa all’unanimità dagli otto giudici della Corte che per la prima volta hanno fatto decadere un Capo di Stato. Park Geun-hye, 65 anni, è stata il primo presidente donna della Corea del Sud e ora è anche il primo presidente destituito. La procedura era stata avviata a dicembre dal Parlamento per il coinvolgimento nello scandalo partito dalla sua stretta confidente Choi Soon-sil. Choi Soon-sil, la “sciamana” e confidente dell'ormai ex presidente, si è “immischiata in affari di Stato”, si legge nelle motivazioni alla base dell'impeachment accolto dalla Corte costituzionale. Il dispositivo, letto dalla presidente della corte Lee Jung-mi in diretta televisiva, punta il dito contro “la fuga di molti documenti riservati” da parte di Park e relativi ad affari di Stato.

Schierati ventimila agenti nella capitale – Quanto accaduto sta gettando il Paese nel caos, con scontri a Seul tra polizia e sostenitori della Park nei quali si registrano anche delle vittime. Secondo quanto riferiscono fonti della polizia di Seul sono almeno due le persone morte negli scontri: i due manifestanti sono deceduti in seguito alle ferite riportate nei tafferugli. Secondo i media di Seul, sarebbero 20000 gli agenti a protezione della sede delle Corte e delle parti più sensibili della capitale. Già quando lo scandalo è esploso c’erano state imponenti manifestazioni popolari con la richiesta di porre fine alle relazioni tra politica e affari. Ora le elezioni per scegliere il prossimo capo dello Stato si terranno entro 60 giorni.

Massima vigilanza sulla Corea del Nord per il rischio di provocazioni – Alta tensione anche al confine: i militari sudcoreani hanno elevato ai massimi livelli la sorveglianza e l'allerta sulla Corea del Nord, a causa di timori di provocazioni mirate dopo la rimozione dalla presidenza.

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