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Tempo pieno nelle scuole elementari: ok a emendamento M5s, previste 2000 assunzioni

Un emendamento alla legge di Bilancio approvato in commissione Cultura della Camera (e ora al vaglio della legge di Bilancio) prevede l’obbligatorietà del tempo pieno nelle scuole elementari. “Una misura di welfare che porterà all’assunzione di 2000 insegnanti”, spiega Luigi Di Maio in un video.
A cura di Redazione
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Con un emendamento alla legge di bilancio approvato dalla Commissione Cultura della Camera dei deputati si stabilisce l’obbligatorietà del tempo pieno in tutte le scuole elementari italiane. La modifica, che ora è al vaglio della Commissione Bilancio di Montecitorio, prevede che entro il mese di febbraio il ministero dell’Istruzione possa stabilire la “graduale generalizzazione del tempo pieno nella scuola primaria”. Per far fronte all’aumento delle ore, la maggioranza propone l’assunzione di 2mila insegnanti in più, passaggio che dovrà essere finanziato in questa legge di bilancio per diventare operativo dal prossimo anno scolastico.

Al momento, solo il 40% circa degli alunni della scuola primaria usufruisce del tempo pieno, anche se ci sono molte differenze su base regionale circa l’organizzazione delle ore settimanali. La norma approvata non chiarisce se il ministero opterà per una omologazione degli orari o se lascerà comunque alle scuole la possibilità di scegliere fra diverse opzioni.

“È una misura di welfare”, ha spiegato il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio con un video postato sui suoi canali social, aggiungendo: “I bambini potranno approfondire di più le materie e passare più tempo con gli insegnanti, ma allo stesso tempo i genitori che lavorano tutto il giorno saranno tranquilli e potranno gestire meglio l’altra metà della giornata”. Nella lettura del leader 5 Stelle si tratta di un passaggio essenziale, perché “è una misura importante per sbloccare 2mila posti di lavoro, di cui il 30% sarà in mobilità, dunque gli insegnanti ‘deportati’ al Nord dalla Buona Scuola potranno tornare al Sud”. Per le assunzioni, però, bisognerà attendere il lavoro della Commissione Bilancio (che calcolerà anche le risorse necessarie) e la discussione parlamentare, che comincerà nelle prossime settimane.

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