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Taranto, giovane immigrato si toglie la vita: “Gli era stato negato l’asilo politico”

Amadou Jawo, un immigrato 22enne originario del Gambia che da due anni viveva in Italia, si è suicidato impiccandosi al cornicione della casa dove viveva con altri connazionali a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Secondo l’associazione Babele, il giovane aveva avuto il diniego alla domanda di asilo politico. Dal ministero dell’Interno, intanto, spiegano che il permesso di soggiorno sarebbe scaduto a marzo 2019.
A cura di Susanna Picone
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Un giovane immigrato del Gambia, Amadou Jawo, si è tolto la vita impiccandosi al cornicione della casa a Castellaneta Marina, nella provincia di Taranto, dove viveva con altri connazionali. Il ragazzo aveva ventidue anni e da due viveva in Italia. Prima era stato in una struttura di accoglienza nella provincia di Lecce e poi si era trasferito a Castellaneta Marina. Per l'associazione Babele, che ha dato notizia della tragedia e ha lanciato una sottoscrizione per il rimpatrio della salma, il giovane immigrato “aveva avuto il diniego” alla domanda di asilo politico e non poteva più restare in Italia. “Desiderava tornare in Africa, ma temeva di essere additato come fallito e si vergognava. Ha pensato di non avere scelta”, è quanto hanno fatto sapere dall’associazione.

L'appello dell'associazione Babele per riportare la salma nel suo villaggio del Gambia – Il suicidio di Amadou Jawo risale a due giorni fa, quando appunto il giovane è stato trovato impiccato nella casa in cui viveva: a nulla sono serviti i tentativi di soccorso da parte del 118. L'associazione Babele sta raccogliendo donazioni con appelli diffusi anche tramite i social network “per riuscire a riportare la sua salma nel villaggio del Gambia in cui viveva”. “Servono in pochi giorni – fa sapere l’associazione – circa cinquemila euro per pagare l'agenzia funebre che si occupa dello spostamento”. “A Jawo Amadou, il 22enne del Gambia che lunedì si è suicidato a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, era stata negata la protezione internazionale per la quale aveva fatto richiesta. Il diniego gli è giunto probabilmente tra luglio e agosto scorsi, poi ha fatto ricorso al Tribunale e la Questura gli ha rilasciato conseguentemente un permesso temporaneo di soggiorno in attesa dell'esito del Tribunale”, la ricostruzione di Enzo Pilò, rappresentante dell'associazione Babele.

Fonti Viminale: "Permesso scadeva a marzo 2019"

Sul caso del ventiduenne suicida fonti del Viminale fanno sapere “che il ragazzo aveva un permesso di soggiorno con scadenza a marzo 2019”. E riguardo al diniego di asilo precisano che il procedimento non era stato ancora definito. Il giovane, che viveva con alcuni connazionali, aveva chiesto lo status di rifugiato in Italia – sempre secondo quanto ricostruito da fonti del ministero – che era stato respinto il 7 dicembre 2016, il ragazzo aveva poi fatto ricorso e il 12 ottobre scorso il giudice si era riservato la decisione. Inoltre, i carabinieri, intervenuti sul luogo del suicidio, hanno raccolto le dichiarazioni dei suoi compagni che hanno imputato il gesto a uno stato depressivo. Secondo gli inquirenti il giovane immigrato aveva anche manifestato l'intenzione di tornare in Gambia, usufruendo dei rimpatri assistiti.

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