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Svolta nell’omicidio Alessandro Neri: arrestate sei persone. C’è anche un amico della vittima

Sei persone sono state arrestate per l’omicidio di Alessandro Neri nell’ambito di un’indagine sul traffico di armi e droga nell’area di Pescara. Il ragazzo era stato ucciso il 5 marzo 2018 con un colpo di pistola. Tra gli indagati anche un amico della vittima. Il movente ipotizzato è una partita di droga non pagata.
A cura di Angela Marino
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Sei persone sono state arrestate nell’ambito di una inchiesta su traffico di armi e droga per l’omicidio di Alessandro Neri, il giovane di Pescara ritrovato ucciso con un colpo di pistola il 5 marzo dell'anno scorso sul greto di un fiume alle porte della città.

Non nella cerchia familiare, né nella sfera intima della vita di Alessandro andava cercato il killer che quel giorno ha ucciso il 28enne a colpi di pistola, ma in una brutta rete criminale. I sei arresti di stamane, infatti, sono avvenuti nel contesto di un'indagine per spaccio di stupefacenti, estorsione, porto abusivo di armi e incendio. Contestualmente sono state eseguite un centinaio le perquisizioni tra Pescara, Chieti e Teramo. Tra gli arrestati anche un amico di Alessandro, Junior Insolia, 31 anni, intercettato dalla Procura mentre pronunciava queste parole:

Qua la cosa più cara che ho è di Alessandro, è mia e di Alessandro. Ce la siamo comprata insieme, io ci ho messo 800 e lui 500. E’ importante per me. Mi volevo levare tutte le armi, ma questa che è mia e sua non la leverò mai

L'intercettazione ha permesso di scoprire il fatto che la vittima possedesse una pistola. Proprio dall'arma gli inquirenti sono partiti per ricostruire la trama criminale in cui ‘Nerino' era invischiato.

Quel giorno, dopo aver accompagnato mamma Laura a fare la spesa, Alessandro si era recato a un appuntamento in centro a Pescara, con la sua Cinquecento cabrio. Secondo gli investigatori il ragazzo sarebbe stato ucciso proprio a bordo dell'auto, nell'ambito di un regolamento di conti per una partita di droga non pagata, per poi essere abbandonato sul greto del fiume.

Le indagini inizialmente si erano orientate sugli attriti tra la famiglia di Alessandro e alcuni parenti riguardante la gestione dell'azienda vitivinicola di famiglia. La pista si era rivelata subito infruttuosa tanto che gli inquirenti avevano ipotizzato un delitto passionale. A supporto di questa tesi il ritrovamento di DNA femminile sul corpo del ragazzo. Nelle prossime ore la procura renderà noti i particolari del delitto in una conferenza stampa sulle operazioni di stamane.

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