Alessandro Coatti ucciso e fatto a pezzi in Colombia: 4 arrestati, lo avevano adescato su una chat di incontri

Svolta nelle indagini sull'omicidio di Alessandro Coatti, il 38enne biologo il cui cadavere è stato trovato a pezzi in più zone a Santa Marta, in Colombia. Oltre due mesi dopo il ritrovamento le autorità colombiane hanno arrestato quattro persone del posto perché ritenute responsabili dell'omicidio. La notizia arriva dalla Procura di Roma che ha aperto un fascicolo di indagini anche qui in Italia per far luce su quanto accaduto al biologo.
Stando a una ricostruzione dei fatti, Alessandro Coatti sarebbe stato adescato sul web tramite un sito di incontri online e molto probabilmente tramite un profilo fake. Una volta all'incontro sarebbe stato drogato con la scopolamina: l'obiettivo dei suoi aggressori era quello di rapinarlo. Lo hanno poi ucciso e fatto a pezzi. Stando a quanto appreso da fonti di Fanpage.it, non era mai successo nella zona di Santa Marta che un turista straniero venisse ucciso in modo così macabro. E in generale nella città di Santa Marta in generale non avveniva un omicidio così cruento – con il corpo tagliato e nascosto in più parti – dal 2011. Ma nel dettaglio cosa è emerso ora dalle indagini?
Gli investigatori colombiani si sono subito messi alla ricerca degli assassini analizzando il computer dell'italiano. Da qui la scoperta che lo scorso 4 aprile Coatti aveva conosciuto sul web una persona con cui avrebbe pianificato una gita a Minca, località della Sierra Nevada. Ma la persona dietro a quella chat stava pianificando una rapina nei confronti del ricercatore italiano. Quasi fin da subito infatti era stata esclusa l'ipotesi che si sia trattato di uno scontro tra guerriglie perché la vittima non avrebbe mai avuto nessun contatto con la criminalità. Infine la scoperta della dinamica della tragedia.
La Procura di Roma, tramite un comunicato, ha tenuto a precisare: "Le indagini in ambito nazionale, attraverso diversificati e complessi accertamenti svolti dai carabinieri del Ros con grande puntualità ed efficacia". Nella nota i magistrati italiani hanno sottolineato come le indagini siano state "svolte in sinergia con la Procura sezionale del Dipartimento di Magdalena nell'ambito di attività rogatoriale, con gli apparati di polizia colombiani e con il costante supporto del Servizio di cooperazione internazionale di polizia e dell'ambasciata d'Italia a Bogotà, sono state caratterizzate, oltre che dalla escussione di persone informate sui fatti, da accurati accertamenti tecnici su oggetti e dispositivi elettronici appartenuti alla vittima. Proprio gli approfondimenti sugli apparati informatici hanno permesso di fare luce sugli ultimi giorni di vita di Coatti, in particolare sugli spostamenti nella città di Santa Marta (Colombia), nonché di contribuire alla definizione delle fasi del delitto e alla acquisizione di elementi utili alla identificazione degli autori". La cooperazione tra le autorità italiane e colombiane hanno ora portato all'arresto dei quattro presunti responsabili dell'omicidio.