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Stupro Firenze, parla la studentessa americana: “Devastata da quella notte”

Parla per la prima volta la 21enne statunitense che, insieme all’amica più giovane, ha denunciato due carabinieri per la violenza subita a Firenze: “È stato un periodo difficile, devastante per la mia famiglia e per me. Ma ho fiducia nella giustizia”
A cura di Biagio Chiariello
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Una delle due studentesse americane che hanno denunciato i carabinieri per il presunto stupro avvenuto a Firenze ha deciso di rompere il silenzio. In una lettera scritta in inglese e che arriva direttamente dagli Stati uniti, la giovane ha spiegato che si è trattato di “un periodo devastante” per lei e per la sua famiglia. La studentessa si è comunque dichiarata fiduciosa nei confronti della giustizia italiana e ha aggiunto che grazie all’aiuto dei medici sta affrontando un doloroso recupero sia fisico che psicologico. La ragazza non è entrata nei dettagli di ciò che è successo in quella notte, ma comunque racconta di essere voluta tornare subito a casa dalla sua famiglia. "È stato un periodo difficile, devastante per la mia famiglia e per me. Con l'assistenza dei medici sto attraversando un doloroso recupero fisico e psicologico" confessa nella mail che rimbalza dagli studi dei suoi legali, oltre a D'Alessandro, Floriana De Donno di Napoli e poi Sandro Paterno e Pasquale Maio, di New York.Mentre mi rendo conto che ci sono molte domande in sospeso, ritengo prudente lasciare che il sistema giudiziario italiano conduca le proprie indagini e abbia il tempo di esaminare le prove. Sono fiduciosa nella giustizia“ continua la ragazza.

Delle due, lei è la più grande, ha 21 anni. Ha riferito di essere stata stuprata sul pianerottolo dello stabile in centro a Firenze dal carabiniere Marco Camuffo, 46 anni, il capo pattuglia, quello che deve rispondere delle accuse più gravi: non solo l’aver approfittato della condizioni psicofisiche della ragazza, ma anche e soprattutto l’aver costretta con violenza a subire atti sessuali. "Mentre mi rendo conto che ci sono molte domande in sospeso – prosegue la studentessa – ritengo prudente lasciare che il sistema giudiziario italiano conduca le proprie indagini e abbia il tempo di esaminare le prove. Sono fiduciosa nella giustizia". Le ultime righe del messaggio le dedica a Firenze e al corteo di solidarietà organizzato da un gruppo di donne: "Vorrei esprimere tutta la mia gratitudine ai fiorentini che hanno dimostrato un incredibile sostegno e si sono espressi contro la violenza sulle donne. Questo ha significato moltissimo per me, dal momento che l'Italia ha un posto speciale nel mio cuore".

La 21enne dovrà presto tornare in Italia. Il gip non ha ancora fissato l'incidente probatorio, ma i suoi legali spiegano che la giovane sarà certamente presente all'udienza: "Chiederemo, qualora l'incidente probatorio venisse ammesso, l'ascolto in modalità protetta dal momento che un interrogatorio, dato lo stato di compromissione psicologica, potrebbe comportare un brusco arresto del percorso di riabilitazione".

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