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Studenti scrivono sul muro: “Il preside è gay”. Lui: “Non la cancello, non è un insulto”

Gianluca Dradi – dirigente scolastico del liceo Alfredo Oriani di Ravenna – ha spiegato: “Ciò che offende non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio Liceo l’abbia pensata come a un’offesa. Non la farò cancellare: resti lì come una ‘pietra di inciampo’ per l’intelligenza umana”.
A cura di Davide Falcioni
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L'omofobia entra anche nelle scuole e coinvolge persino un preside. Accade a Ravenna, dove Gianluca Dradi – il dirigente scolastico del liceo Alfredo Oriani -è stato il destinatario di una scritta su un muro. "Il preside è gay", ha scritto qualcuno con della vernice nera. Lui, dal canto suo, ha deciso di non far rimuovere quella frase, dall'intento evidentemente denigratorio, bensì di lasciarla lì spiegando in un post su Facebook le sue ragioni: "Ciò che offende non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio Liceo l'abbia pensata come a un'offesa. Non la farò cancellare: resti lì come una ‘pietra di inciampo' per l'intelligenza umana", ha scritto Dradi.

Il dirigente scolastico era stato informato da alcuni suoi collaboratori della scritta sul muro. Inizialmente ha reagito con disinteresse, poi però ci ha riflettuto su ed ha capito che quell'episodio poteva rappresentare il pretesto ideale per dare l'esempio ai suoi studenti ed educarli. Essere omosessuali non è un insulto, quindi non avrebbe avuto senso cancellare quella scritta. Piuttosto, lasciarla sul muro avrebbe rappresentato un monito perfetto a chi diffonde odio e intolleranza. "A me non importa chi sia stato – ha dichiarato Gianluca Dradi al Resto del Carlino –. Mi piacerebbe però che fra qualche tempo l’autore, ripassando davanti a quel muro, possa ravvedersi e vergognarsi di aver pensato che quell’epiteto fosse un’offesa. Il bullismo omofobo e non solo è una vera piaga che colpisce soprattutto gli adolescenti che vivono periodi di fragilità. Già quest’anno ho avviato due procedimenti disciplinari straordinari per atti verso compagni, oltre ad adottare qualche intervento più leggero per episodi più circoscritti".

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