Quali sono le destinazioni da cui stare alla larga secondo l’esperto di viaggi

Dagli anni Settanta, ossia da quando è stata fondata, fino a oggi, Lonely Planet è sempre stata un punto di riferimento del settore viaggi, una guida rinomata e accreditata. Sono decenni che aiuta i turisti di tutto il mondo a destreggiarsi nella scelta delle migliori destinazioni da scoprire, evidenziando i luoghi davvero imperdibili, da vistare almeno una volta nella vita, ma anche quelli da cui stare alla larga. Tony Wheeler è il nome che c'è dietro questa consolidata realtà del settore travel: è lui il fondatore della guida. Oggi 78enne, l'esperto ha stilato un sua personalissima lista di mete da dimenticare e non considerare per i propri viaggi.
I consigli di viaggio dell'esperto
In un post sul blog del suo sito web, il co-fondatore della Lonely Planet (messa in piedi con la moglie Maureen nel 1973) ha dato alcuni consigli di viaggio ai turisti di tutto il mondo: le destinazioni che non meritano soldi e tempo, quelle che lui stesso ha intenzione di non visitare più. In tutto sono quattro. Le prime due della lista sono Russia e Arabia Saudita.

A proposito della prima ha spiegato: "Non ci tornerò finché non smetteranno di allearsi con la Corea del Nord e gli Stati Uniti per attaccare l'Ucraina. E finché Putin continuerà a uccidere persone innocenti". La seconda sta investendo molto in strutture di lusso, alberghi di alto livello, progetti ambiziosi, ma a quanto pare non è abbastanza. Ha scritto: "Sono troppi motivi per non andarci mai più, che si tratti dell’assassinio di giornalisti (Jamal Khashoggi a Istanbul) o dei rapporti del New York Times sui sauditi che uccidono lavoratori domestici dell’Africa Orientale. E durante i miei viaggi in Somaliland nel 2022, ho incontrato ghepardi salvati dall’essere spediti in Arabia Saudita per essere tenuti come animali domestici, poi uccisi quando diventavano troppo grandi. Chi sarebbe così stupido da pensare che possano essere buoni animali domestici?".

In elenco anche Bali, che vanta una viva scena culturale e gastronomica, ma secondo l'esperto è diventata la tipica isola turistica, troppo assediata dal traffico e sovraffollata. "Mi dispiace per Bali – spiega – Ci sono così tante cose belle di quell'isola indonesiana e ci ho appena fatto un fantastico viaggio di reunion con altri scrittori di viaggio, ma finché non risolveranno il problema del traffico assurdo non ci tornerò mai più, a meno che non ci sia un'ottima ragione per trascinarmici".

Anche gli Stati Uniti sono in elenco: l'esperto ha ammesso di non volerci tornare almeno per i prossimi quattro anni. Ha spiegato: "Nonostante abbia trascorso quasi 10 anni della mia vita negli Stati Uniti e nonostante abbia molti amici americani, al momento sono felice di lasciare gli Stati Uniti in fondo alla mia scaletta". Come per la Russia e l'Arabia Saudita, dove nel giudizio ha inciso anche la politica, lo stesso vale per gli States. Ha infatti chiarito: "In questo momento, con Donald Trump e i suoi mascalzoni associati che governano il posto, non ho davvero più voglia di andarci".