Perché c’è un coccodrillo appeso al soffitto del Battistero di Cremona?

In occasione della prima Cremona Art Week (che animerà la città fino al 4 giugno) è arrivato in città un coccodrillo. Si tratta di un grande coccodrillo tassidermizzato appeso per il collo al soffitto del Battistero di Cremona. Il suo nome è Ego ed è un'opera d'arte del 2019 che porta la firma di Maurizio Cattelan, per la prima volta in mostra in Italia.
Perché un coccodrillo a Cremona
Ego è un nome che parzialmente fa già capire l'intento dell'artista. La parola, infatti, deriva dal latino e significa letteralmente "io". Ha notevoli richiami in psicanalisi e immediatamente fa pensare al fondatore di questa disciplina, Sigmund Freud. Lui riconosceva nell'Ego la dimensione cosciente e razionale della mente, affiancata dal Super Io e dall'Io.

Il coccodrillo posizionato nel Battistero di Cremona è l'autoritratto di Maurizio Cattelan, che lo ha scelto per rappresentare se stesso, riconoscendo in questo animale quello più simile alla sua personalità. Non è la prima volta che l'opera viene esposta. Nel 2019 (anno della sua realizzazione) è stata presentata al pubblico durante la mostra personale di Cattelan al Blenheim Palace di Oxford, assieme a La nona ora, che raffigurava invece papa Giovanni Paolo II colpito dal meteorite. La scelta non è stata casuale: l'accostamento era voluto, era l'associazione visiva di due forme diverse di sacrificio.

E non è l'unico collegamento. Ego richiama anche un'altra opera dell'artista: Novecento, il cavallo appeso al soffitto del Castello di Rivoli. In entrambe è stata usata la tassidermia, tecnica per la conservazione delle pelli degli animali utilizzata soprattutto nel mondo delle scienze naturali o per la realizzazione dei "trofei di caccia". È una tecnica molto presente nella produzione di Maurizio Cattelan e in Ego diventa funzionale alla riflessione.

Il coccodrillo nella storia dell'umanità è stato spesso protagonista di riti, leggende, credenze. Da un lato questi animali spaventano dall'altro affascinano. Un coccodrillo appeso per il collo a un soffitto diventa una riflessione sul tema del male e del peccato. E in senso più ampio, su tutta la storia recente, su quanto l'Ego umano abbia segnato la contemporaneità all'insegna delle catastrofi, delle tragedie, dei drammi.