Perché i cappelli stravaganti sono i grandi protagonisti del Royal Ascot

Il Royal Ascot è l'evento ippico dell'anno e vanta una tradizione secolare: si tiene ogni terza settimana di giugno all'ippodromo del Berkshire, dal 1711. La royal family è ospite fissa ed era, in particolare, un appuntamento irrinunciabile soprattutto per la compianta regina Elisabetta, grande appassionata di cavalli. Carlo e Camilla anche quest'anno hanno presenziato in coppia alla giornata di apertura. Con loro anche la principessa Anna, la principessa Beatrice, Eugenia di York, Zara Tindall. Assente Kate Middleton, che potrebbe però partecipare nelle prossime giornate. Per tutti gli ospiti vale lo stesso dress code, un rigido codice di abbigliamento da seguire che prevede l‘obbligo di cappello per le signore. L'evento sportivo è diventato anche una passerella.
Il dress code del Royal Ascot
L'evento ogni anno vede la partecipazione della royal family e dei membri più in vista dell'aristocrazia inglese. Tutti gli ospiti sono tenuti ad adeguarsi al dress code, un codice che negli anni è rimasto pressoché invariato. Il Royal Ascot vuole gentiluomini in abito scuro (nero, grigio o blu) con gilet, cravatta, cappello a cilindro. Per le donne si può spaziare tra i look, ma con alcuni punti fermi: sì ai pantaloni purché non sportivi, ma meglio gonne con orlo sopra al ginocchio; no anche a spalle nude e braccia scoperte.

Obbligatorio il cappello, diventato un elemento distintivo dei look di questa occasione. In fondo, l'evento è nato per dare modo alle classi più abbienti di ostentare la propria ricchezza: era l'affermazione di uno status, che passava anche per il modo di vestire. E tra Settecento e Ottocento, il cappello era un elemento fondamentale del look british elegante. La tradizione ha resistito nel tempo ed è arrivata fino a oggi.

Al Royal Ascot mai senza cappello
Il cappello da simbolo dell'eleganza made in Britain è poi diventato icona del Royal Ascot. Si dice che sia stata la regina Vittoria a dare il via alla tradizione: il copricapo permetteva di proteggersi dagli sguardi degli altri visitatori e non avere gli occhi addosso. Questione di privacy insomma, oltre che stile e moda. Questo accessorio è effettivamente molto usato da sempre nell'industria fashion britannica e soprattutto tra i reali è un elemento immancabile nelle situazioni più formali e di gala.

Nel caso del Royal Ascot, nell'area riservata al sovrano ci sono addirittura delle misure a cui attenersi: il diametro dei cappellini deve essere di almeno 10 centimetri e devono essere abbinati a un abito o un completo formale, sobrio. Non sono ammessi i fascinator. Solitamente regine e principesse puntano su cappelli in colori pastello con pois o dettagli floreali. Gli altri ospiti, invece, posso concedersi degli eccessi e osare di più, giocare con le stravaganze: ecco quindi copricapi maxi, dalle forme geometriche, con piume e applicazioni, multicolori, con pizzi e ricami e così via. Chi più ne ha più ne metta.
