Kim Kardashiane con il volto coperto: la poetica dell’anonimato e il paradosso utilizzato per essere ancor più celebre

Il volto non è più necessario, Kim Kardashian sul red carpet degli Academy Museum Gala 2025 di Los Angeles (evento di beneficenza organizzato dall'Academy Museum of Motion Pictures per raccogliere fondi da donare al museo), sfila indossando un abito di Maison Margiela Artisanal disegnato da Glenn Martens e con un velo che nasconde completamente i tratti del viso. Si tratta di una nuova tendenza o è una semplice provocazione? Il look con volto coperto nasconde a una riflessione sul concetto moderno di celebrità e su alcune star divenute ormai così iconiche che non hanno più bisogno di mostrare il viso per farsi riconoscere dai fan. C'è poi il desiderio di provocare e far discutere, la voglia di un personaggio come Kardashian che, dopo aver sperimentato praticamente ogni cosa (recentemente ha lanciato sul mercato un paio di slip con il pelo), sceglie di spingersi ancor più oltre apparendo con il volto coperto.
In realtà dietro l'outfit visto sul red carpet si nasconde molto altro, c'è infatti uno stretto legame con la poetica di Martin Margiela, designer belga e fondatore nel 1988 dell'omonima casa di moda che fin dai primi anni di carriera ha inserito nelle sue creazione l'elemento dell'anonimato, mescolato con la decostruzione dei capi e con il desiderio di sovvertire i codici canonici della sartorialità. Dai numeri in serie sul logo, fino ai tagli inusuali e alle cuciture accennate sul retro, Margiela gioca con elementi impersonali che riflettono sull'industria della moda, pensata come fabbrica, come catena di montaggio in cui i vestiti sono solo un oggetto impersonale a cui viene attribuito un significato.

L'anonimato è un elemento portante che viene anche utilizzato per dare maggior visibilità al prodotto che è l'abito creato. L'utilizzo di maschere e altri dettagli che nascondo il volto porta l'attenzione sul vestito. In più il volto coperto oggi può essere letto come una sorta di ribellione allo strapotere delle celebrietes, allo star system e alla ricerca spasmodica di successo e notorietà.

Oggi alla guida di Maison Margiela c'è Glenn Martnes, ex Direttore Creativo di Diesel, che ha disegnato l'abito indossato da Kim Kardashian. Il vestito strapless fa parte della collezione Haute Couture 2025 del brand, la quale ha segnato il debutto dello stilista alla Direzione Creativa di Margiela. Con la collezione Artisanal 2025 Martens riporta Margiela agli albori, dopo la parentesi baroque di John Galliano, e lo fa non solo guardando ai codici dell'anonimato tanto cari a Martin Margiela ma anche utilizzando per gli abiti materiali di recupero, come plastica e carta, o ispirandosi all'architettura delle Fiandre e dei Paesi Bassi. Nei diversi look gioca con drappeggi scultorei eppure così essenziali, che avvolgono il corpo fasciandolo con tessuti color carne, i quali sembrano diventare tutt'uno con la palle. Proprio come avviene nel look sfoggiato da Kim Kardashian sul red carpet, che ha fatto tanto discutere per via del volto coperto.

Non è la prima volta che Kim Kardashian è apparsa con il volto coperto su un red carpet. La prima provocazione era arrivata nel 2021 quando al Met Gala aveva calcato il red carpet indossando con un look total black di Balenciaga, disegnato per lei da Demna. Allora al suo fianco c'era anche il suo ex marito Kanye West, che aveva indosso una felpa nera con cappuccio e volto nascosto. L'outfit del Met era ancora più oscuro e anonimo dell'attuale, erano infatti assenti tessuti preziosi, gioielli o altri decori. La tuta aderente, sormontata da un mini abito con lungo strascico, creavano una sorta di figura ombrosa riconoscibile solo dalla silhouette.

Con il look degli Academy Museum Gala 2025, Kim Kardashian sceglie ancora di legare la sua immagine alla poetica dell'anonimato, il che rappresenta a tutti gli effetti un paradosso, dato che è proprio lei il simbolo più alto della star conosciuta a livello globale, famosa soprattutto per il suo aspetto e per i milioni di dollari che spende in glam. E' dunque surreale che sia proprio lei a coprire il volto e a scegliere un abito che nasce da una riflessione sull'anonimato. Ma anche di questi paradossi si nutrono oggi la moda e lo star system, questo Kim lo sa bene, per questo usa a suo favore un abito che, pur rendendo anonimo il volto, contribuirà a renderla ancor più celebre e iconica.