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Sfilate Autunno/Inverno 2023-2024

Jeans e tuniche sulle passerelle dell’Alta Moda: il lusso sussurrato ha ucciso l’Haute Couture?

Addio a cristalli e abiti gioiello: jeans, ballerine e vestiti tunica sfilano alla Settimana dell’Alta Moda di Parigi. E’ la fine della couture da fiaba?
A cura di Marco Casola
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Fendi Haute Couture
Fendi Haute Couture
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Cambiano i tempi e anche la Couture cambia. Nel 2023 succede che sulle passerelle dell'Alta Moda di Parigi sfilano anche jeans, scarpe basse, tuniche e modelli che in passato non avremmo mai visto sui catwalk Haute Couture. C'è persino chi, come Giorgio Armani, lamenta un cambio di rotta troppo drastico, tanto da spingerlo a mettere in discussione le future partecipazioni alla Settimana dell'Alta Moda di Parigi. "Oggi sono troppo poche le Maison che fanno veramente Alta Moda" ha affermato lo stilista italiano, che probabilmente non avrà gradito la new wave che sta invadendo la couture.

L'Alta Moda in jeans: è il momento della denim couture

La praticità e il minimal style arrivano sulle passerelle Haute Couture, dove sfilano anche jeans e vestiti su cui il dettaglio couture e meno vistoso. Gli abiti se visti da lontano appaiono "normali", a ben vedere però rivelano la maestria dell'alta sartoria. E' il momento del quiet luxury: chi può permetterselo indossa jeans couture da migliaia di euro o abiti essenziali, senza logo, senza decori eccessivi, senza forme troppo particolari. Il quiet luxury, ovvero quel lusso sussurrato, silenzioso, invisibile, arriva anche nell'Alta moda. Sono diversi gli stilisti che hanno utilizzato le sfilate Haute Couture di Parigi – sulle cui passerelle solitamente sfilavano modelli sontuosi e pomposi – per proporre collezioni con abiti basic e pratici. Da Valentino il quotidiano diventa prezioso, Pierpaolo Piccioli celebra la bellezza dei look comuni, celebra la quotidianità, lo fa (of course) in maniera preziosa, quindi il jeans, capo icona dello street style, sfila in un castello. Si tratta di denim in versione couture, costruito con un minuzioso effetto trompel’oeil realizzato con ricamo di perline. Lo stesso fa Demna Gvasalia ricreando il pattern del tessuto denim su pantaloni in cotone dipinti a mano.

Valentino
Valentino

Addio al tulle, la tunica è l'abito principesco

L'essenziale arriva nell'Alta Moda anche grazie agli abiti tunica, capo must visto sulle passerelle di Valentino, Dior e Fendi, nelle cui collezioni senza dubbio trovano spazio abiti preziosi ma, questi ultimi, sembrano essere l'eccezione. La collezione Haute Couture di Fendi, disegnata da Kim Jones, appare come un fluire di tessuti avviluppati intorno ai corpi. Questo fluire disegna abiti semplici eppure di forte impatto visivo. Non c'è spazio per ricami floreali e cristalli, qui è solo la forma che lo stilista dà al tessuto che parla.

Fendi
Fendi

La couture essenziale di Fendi parla con le forme scultoree disegnate su tubini aderenti, monospalla e abiti tunica. Le tuniche sono protagoniste anche sulla passerella di Dior, dove Maria Grazia Chiuri racconta una nuova femminilità che non ha bisogno di spacchi o dettagli sensuali: nell'Alta Moda di Chiuri la donna brilla senza gioielli o decori barocchi, la donna Dior brilla con i tessuti nudi, con cappe metalliche che nascondono completamente il corpo e con splendidi abiti tunica di un bianco abbagliante.

Dior
Dior

Boccioli di rosa sbocciano sulle passerelle Haute Couture A/I 23-24

Nell'Alta Moda l'elemento floreale non può mancare, si tratta di un classico poiché nell'immaginario comune i fiori, come la couture, rappresentano qualcosa di sublime e romantico, qualcosa di prezioso ed elegante. I fiori, applicati o ricamati, sembrano essere un sottile fil rouge che in ogni stagione attraversa le collezioni Haute Couture. Nonostante la virata minimal della stagione Autunno/Inverno 23-24 c'è ancora spazio per il dettaglio floreale.

Giorgio Armani Privé
Giorgio Armani Privé

Sugli abiti della prossima stagione fredda sbocciano romantici boccioli di rosa, che nei bustier di Giorgio Armani Privé sono coperti di cristalli, mentre sono ricamati sulle cappe in velluto di Elie Saab o spuntano nei minidress drappeggiati di Valentino, sulla cui passerella couture appaiono addirittura maxi petali che avviluppano il corpo e le teste delle modelle, trasformandole in fiori viventi. Viktor &Rolf rendono pop il classico elemento floreare applicando boccioli dai colori bright non su abiti da sera ma sui body sgambati, il tutto all'interno di una collezione a tratti surrealista con abiti che si staccano dal corpo e messaggi tridimensionali che fuoriescono dal tessuto.

Valentino
Valentino

Red velvet: il tessuto regale diventa essenziale

Un mood essenziale torna nella tendenza red velvet, altro trend visto sulle passerelle Haute Couture, qui è il materiale regale, epurato da ogni tipo di decoro brillante o sontuoso, l'unico protagonista. Il velluto rosso o borgogna, solitamente utilizzato per mantelli e cappe di re e regine, diventa il singolo elemento scelto per rendere couture l'abito. Le linee sono scultoree, i decori ridotti all'osso, gli abiti sono resi unici grazie ai drappeggi vellutati, come avviene nei look di Jean Paul Gaultier ed Elie Saab.

Elie Saab
Elie Saab

Oro e argento liquido in passerella

Nella nuova minimal couture c'è spazio per il luccichio, ma non ci si trova più dinanzi a preziosi decori gioiello cuciti solo su abiti da sera: l'oro e l'argento sembrano liquefarsi su trench e spolverini per il giorno, come quelli di Chanel. Sassi dorati e specchi, due elementi che di prezioso non hanno nulla, diventano il mezzo per creare completi che sembrano gioielli nella collezione disegnata da Daniel Roseberry per Schiaparelli.

Schiaparelli
Schiaparelli

Sulla passerella couture di Schiaparelli i tailleur con giacche crop e gonne tubino sono realizzati con pietre di un color gold matt, mentre i completi silver sono realizzati con specchi frantumati. Sembrano armature argentate, perfette per una moderna Giovanna D'arco, gli abiti longuette di Jean Paul Gaultier, mentre Pier Paolo Piccioli fa sfilare capi comuni, come jeans baggy e canotte, rendendoli couture con applicazioni di cristalli e silver.

Jean Paul Gaultier
Jean Paul Gaultier

Cambia lo stile, cambiano i desideri

Come si diceva, i tempi cambiano e anche l'Alta Moda si adegua. L'Haute Couture, un tempo pensata per una fetta di mercato ristretta ed elitaria, esce dalle stanze chiuse e inaccessibili degli atelier, in cui un tempo nobil donne e personaggi in vista dell'alta società sceglievano gli abiti sartoriali per la stagione. L'Alta Moda arriva al grande pubblico. Grazie alle star che indossano i vestiti couture sui red carpet, grazie ai social che veicolano in maniera massiva i modelli sartoriali, grazie allo streaming delle sfilate e alle foto delle collezioni pubblicate su Instagram e TikTok, quegli abiti, che fino a dieci anni fa erano esclusivi poiché potevano essere visti, toccati e indossati da pochi, arrivano a tutti.

Le principesse ora vogliono jeans e ballerine

E' cambiato anche il mercato dell'Haute Couture, sono cambiati i clienti che possono permettersi e desiderano acquistare abiti dal costo molto elevato, costo giustificato dai materiali pregiati utilizzati e dalla realizzazione sartoriale. L'Alta Moda deve necessariamente rivolgersi a una nuova fetta di mercato composta da acquirenti che fanno parte di una nuova fascia sociale e anagrafica. In più sono cambiati i gusti e le necessità del "classico" pubblico dell'Alta Moda: quel pubblico è più young, più attento alle ultime tendenze "della strada", più moderno, meno classico. Da sempre la Couture vuole rappresentare il sogno, vuole disegnare un mondo prezioso e irraggiungibile. Qualche anno fa l'abito principesco, con gonna ampia, strascico e decori baroque era il sogno, ora quel sontuoso abito, simbolo della vecchia couture, è poco desiderabile. Forse quel tempo è finito. Nella nuova couture, l'alto e il basso si mescolano, il quotidiano diventa straordinario. Ora anche le principesse indossano e desiderano jeans e ballerine raso terra.

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Laureato in Comunicazione, durante gli anni universitari collabora con importanti società di Organizzazione Eventi artistico-culturali. Dopo la specializzazione in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale cura e coordina, per alcune associazioni a carattere nazionale, la gestione di saloni espositivi e mostre d’arte. La passione per il Cinema lo spinge ad entrare a far parte del team di festival cinematografici di grande rilievo. Successivamente il grande interesse e la profonda curiosità per la Moda lo inducono a frequentare un corso di specializzazione in Fashion Trend Research e a stabilirsi a Milano per intraprendere la professione di fashion editor per Fanpage.it.
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