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Cosa succederà all’azienda dopo la morte di Giorgio Armani e chi la dirigerà

Giorgio Armani è morto all’età di 91 anni. Ora si apre un nuovo capitolo per la sua azienda: si fa largo il nome di Leo Dell’Orco suo braccio destro e compagno.
A cura di Giusy Dente
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Con la morte di Giorgio Armani si apre un nuovo capitolo nella storia dell'azienda, una delle più note a livello internazionale, con decenni di successi alle spalle. Lo stilista ne era a capo dal lontano 1975, anno di fondazione della Giorgio Armani Spa a cui diede vita assieme al socio e compagno Sergio Galeotti, prematuramente scomparso poco dopo. Ma ora cosa succederà al marchio?

Qual è il futuro dell'azienda dopo la morte di Giorgio Armani

Proprio pochi giorni fa, Giorgio Armani aveva rilasciato un'intervista al Financial Times, in cui aveva parlato della sua lunga carriera e del futuro aziendale. Lo stilista è sempre stato un instancabile lavoratore, estremamente appassionato e devoto al mondo della moda. Anche quando problemi recenti di salute lo avevano costretto a fermarsi e a non presenziare (per la prima volta nella storia) a una sua sfilata, aveva ugualmente supervisionato tutto a distanza. Proprio in quell'occasione aveva promesso di esserci a settembre, per il nuovo fashion show: ma così non sarà. La morte è sopraggiunta proprio nel pieno dei preparativi per i nuovi eventi in programma. Ora, necessariamente, ci saranno rivoluzioni importanti in azienda.

Giorgio Armani
Giorgio Armani

Chi prenderà le redini dell'azienda

"Vorrei che la successione fosse organica e non un momento di rottura" aveva detto al Financial Times. Lo stilista aveva anche espresso il desiderio che alla guida del gruppo arrivasse, dopo di lui, una persona di fiducia: ovviamente il nome più probabile resta quello del responsabile del design maschile Leo Dell’Orco, che era da tempo anche il suo compagno di vita. Il suo nome, ovviamente, compare nell'intervista: "I miei piani per la successione consistono in un passaggio graduale delle responsabilità che ho sempre gestito, verso le persone a me più vicine, come Leo Dell'Orco, i membri della mia famiglia e l'intero team di lavoro". Queste le parole del designer, che appaiono oggi profetiche.

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