Camihawke si racconta senza filtri, dal lavoro al nuovo amore: “Dopo un periodo difficile sono felice”

Camilla Boniardi (per tutti Camihawke) ha raccontato a Fanpage.it a che punto sono la sua vita sentimentale e quella professionale. Dal rapporto con l’amico Guglielmo Scilla (Willwoosh) al ritorno a teatro con lo spettacolo Avanguardia Pura, dalla fine della relazione con Aimone Romizi fino alla frequentazione con Tananai, si è confidata in una lunga intervista.
A cura di Giusy Dente
0 CONDIVISIONI
Immagine

Come ogni Gemelli che si rispetti, anche Camihawke è uno spirito curioso, sempre pronto a mettersi in gioco e destreggiarsi tra le novità. Dopo tanti anni sui social, quando le si è presentata l'opportunità del teatro, ci si è buttata a capofitto, condividendo l'esperienza anche con l'amico Willwoosh. L'esperimento è stato un successo: il pubblico ha amato vederli sul palco insieme. Difatti sono pronti a tornare con Avanguardia Pura, lo show che hanno scritto a quattro mani. Saranno dall' 1 al 30 ottobre in tour. E chissà che non arrivino, in futuro, anche cinema e tv. "Io sono dei Gemelli: non c'è qualcosa che non farei" ha ammesso candidamente a Fanpage.it. Nel corso dell'intervista la content creator si è soffermata sia sui progetti professionali che sulla vita privata, visto che anche su quel fronte di recente ci sono stati degli scossoni importanti. Chiusa la lunga storia con Aimone Romizi, ora sembra che ci sia una nuova persona nella sua vita: il cantante Tananai. Lei non si sbilancia troppo, ma su una cosa non ha dubbi: "Sono molto felice".

Immagine

Stai per tornare a teatro insieme al tuo amico Guglielmo Scilla. Il nome dello spettacolo Avanguardia Pura come è nato? Chi l'ha scelto?

Questo nome è nato in una notte romana molto fredda, avevamo fatto una serata. L'idea dello spettacolo era veramente embrionale, poi è cambiata tanto nel corso del tempo. Però mentre stavamo andando su questo motorino, in una serata che poi è finita in maniera disastrosa (ma non per questo motivo) a un certo punto io gli grido: "Ma se lo chiamassimo Avanguardia Pura?" Perché tra le cose che ci piaceva comunicare nello spettacolo c'era anche che siamo tutti un po' stanchi di questa assoluta voglia di primeggiare, di fare la roba che non ha mai fatto nessuno. Se fai una cosa che ti piace, va bene lo stesso, perché poi c'è il rischio che rinunci a fare qualcosa che ti piace solo per accontentare le aspettative degli altri. Lui si è girato e ha detto: "Bello!". A momenti ci schiantavamo. Poi sono venuti fuori altri titoli, ma quello ci convinceva di più. Quindi è nato così per caso.

Quindi il progetto ha avuto una lunga gestazione, da quando avete iniziato a parlarne a quando poi effettivamente siete arrivati a teatro…

È iniziato quando ancora stavo facendo il tour dello scorso spettacolo, Il Saggio di Fine Anno, dove c'era anche Guglielmo come guest star: facevamo un segmento insieme. Già lì, siccome ci divertiva tantissimo fare questo pezzo, ci siamo detti: pensiamo a uno spettacolo e scriviamolo insieme. Quindi in realtà già durante il tour precedente stavamo pensando a quello dopo.

Immagine

Ma la serata in motorino poi come è finita?

È finita in maniera disastrosa. Avevo detto a Guglielmo di tenermi la borsa nel gancio davanti, cosa che non faccio mai perché di solito la tengo in spalla. L'ha stretta tanto fra le sue cosce: Guglielmo fa molta palestra, i suoi quadricipiti alzano dei pesi che voi umani non potete immaginare. E ha stretto questo mio cellulare così tanto che è partita la chiamata di emergenza dell'incidente in auto. Quindi è partito il messaggio a mia madre, la mia migliore amica e altri contatti che io avevo definito come contatti di emergenza. Hanno iniziato a chiamarmi tutti, ma io non sentivo, perché il cellulare ce l'aveva lui, eravamo in motorino e la strada per casa erano almeno 25 minuti. Quando sono arrivata a casa avevo 50 chiamate perse: mia madre aveva chiamato Alice che aveva chiamato Claudio, Claudio era l'unico che sapeva dove ero e la risposta è stata: "L'ultima volta che l'ho vista è andata via in motorino". Quindi quella è stata una serata drammatica, perché io volevo solo dire: scusate, ho un amico pirla. E così ho detto.

Tra i due chi è il più pirla?

Lui senza dubbio!

Immagine

E come talento comico?

Secondo me siamo veramente ben bilanciati. Guglielmo è una delle persone che mi fa più ridere, insieme ridiamo molto, abbiamo dei punti di comicità comuni e poi delle altre cose un po' diverse. Alcune fanno più ridere lui, altre fanno più ridere me, però riusciamo a fare questo mesh-up e anche lo spettacolo è improntato su questa diversità. Nello spettacolo tutti i suoi pezzi puntano ad una comicità di un certo tipo, perché il suo ruolo sarà quello di rendere pop un'opera aulica e iconica per la cultura italiana. Invece il mio ruolo nello spettacolo sarà prendere un'opera considerata abbastanza trash e mettere in luce come sia pura avanguardia. Quindi sono comicità diverse, però secondo me si intersecano molto bene.

Ma oltre questo aspetto divertente del lavorare insieme, avete mai analizzato le criticità? Avete mai visto questo spettacolo come possibile punto di rottura, temendo l'intromissione di invidie, screzi?

No, sia perché io e Guglielmo eravamo già molto rodati dal primo tour sia perché questo spettacolo arriva dopo tanti anni di amicizia. Noi addirittura siamo nati nella stessa agenzia, quindi abbiamo lavorato insieme fin dall'inizio. Non è una persona con cui sento questo tipo di rivalità e da questo punto di vista siamo molto simili. Alla luce dello scorso tour e dato il fatto che abbiamo passato insieme tanti anni e non è mai successo nulla di simile, eravamo abbastanza certi che non sarebbe successo niente. E infatti non è successo niente. Ma semplicemente perché noi ci conosciamo molto, quindi se so che lui è stressato e io sono nervosa, semplicemente non ci parliamo. Ci prendiamo un'ora di mutismo e va bene così. L'altro non chiede neanche: ognuno sta per i fatti suoi e poi si torna. Quando fai un tour e passi così tanto tempo insieme, sai che ogni tanto uno ha bisogno dei suoi momenti di privacy, di silenzio.

Immagine

Come credi che ti percepisca da fuori il tuo pubblico, sia quello che viene a teatro che i tuoi tanti follower sui social? C'è una differenza tra il modo in cui ti vedono e quella che poi sei realmente?

Credo che uno scarto ci sia sempre. Io fin dagli inizi ho sempre cercato di accorciare il più possibile questa distanza e di rimanere molto fedele a quella che sono, però ci sono comunque degli schermi, ci sono comunque dei filtri che mettiamo più o meno consapevolmente. Per quanto piccolo questo scarto un po' ci sarà sempre. Però in realtà sono contenta di incontrare le persone dal vivo, perché penso che sia un'occasione per far uscire proprio le parti che magari sui social escono meno: c'è meno tempo e la lontananza, la distanza fisica non ti consente di provare determinate sensazioni. Nel tour in teatro vedi le persone, dopo lo spettacolo ci fermiamo a chiacchierare. Quindi in realtà se le persone in questi spettacoli live vedono questo scarto io son contenta, perché mi sembra di avvicinarmi ancora di più all'idea che spero le persone possano avere di me.

Pensi che sia stato questo tour a teatro il punto di svolta nella tua carriera?

Non lo so. Ciò che è cambiato, è cambiato dentro di me, non ti so dire se è cambiato qualcosa nella mia popolarità, perché quello non non mi interessa. Però sicuramente il mio primo spettacolo teatrale, già dallo scorso tour, per me ha sancito un passaggio importante: era un salto in una zona non di comfort. È stato un mettermi alla prova ed è stato potente in termini di community: ho sentito l'affetto.

Immagine

Cinema e tv sono esperienze che faresti?

Io sono dei Gemelli: non c'è qualcosa che non farei! Nel cinema faccio un po' più fatica, mi affascina da morire, ma non so se ne ho le competenze, non ho mai studiato recitazione. La televisione invece è un mondo che sento già più vicino a me, perché non reciti: sei sei tu. È vero che la televisione ha un altro linguaggio e tanti filtri, tante persone a cui dover rispondere: è un contenitore un pochettino più rigido rispetto al social, dove sei tu e decidi tu cosa dire, come dirlo, quando dirlo. Però la televisione arriva a molte più persone, quindi mi piace. Se trovassi un contenitore giusto più che volentieri.

Un reality?

Dovrebbe essere un reality particolare, magari con delle caratteristiche più di gioco, un po' più divertente, meno fatto per vedere che cosa fai dalla mattina alla sera, ma che ti riprendono solo i momenti utili per il programma. Quello potrebbe essere divertente.

Immagine

Venendo alla vita privata. Aimone e Camilla: perché è finita?

È molto difficile riassumere una storia lunga sette anni. Dopo sette anni non c'è mai una vera persona che lascia l'altra: ci sono delle consapevolezze, si acquisiscono delle convinzioni, si fanno dei tentativi. Se i tentativi non riescono a un certo punto ci si guarda, si rispetta l'amore che c'è stato e si capisce che forse si fa meglio separandosi che continuando sulla stessa strada. Nel nostro caso non c'è stato nessun avvenimento, nessuna goccia che ha fatto traboccare il vaso. È stata una un'acquisizione di consapevolezza arrivata nel tempo.

Voi avete scelto di non dare spiegazioni sui social…

Ci sembrava giusto così, perché non avevamo voglia di speculazioni. A domanda non ho mai fatto mistero, ma non mi va di fare il video in cui riassumo sette anni in 30 minuti e le persone scrollano. Non è quella l'importanza che voglio dare a una storia d'amore importante. È finita e nella vita si supera tutto: c'è stato il dolore ma la vita è così, si va avanti.

Immagine

A proposito di andare avanti: che mi dici di questa nuova frequentazione di cui si parla tanto, con Tananai?

Beh, diciamo che è un periodo dove sono molto felice. Non non mi va di raccontare troppo, perché comunque sono argomenti delicati, sono coinvolte persone, però è un bel momento, sono felice, sto riacquistando serenità. È stata una bella scoperta e ovviamente è da capire. Però sono felice. Capisco la curiosità e l'accetto, però chiedo anche di rispettare i limiti di ciò che si vuole raccontare, perché penso sia anche importante proteggere alcune cose. Ho esposto tanto della mia vita per tanti anni, lo rifarei, è stato stupendo, però adesso ho un'altra età, sono cambiate alcune cose. Ho capito quali sono i pro e i contro di questo tipo di esposizione e forse ho voglia di provare anche a vivere qualcosa più nel privato. Non c'è nessun mistero, semplicemente la mia vita è già molto esposta; se c'è una piccola parte che posso tenere più protetta, perché è una parte a cui tengo molto, ci provo. 

Mi colpiscono tanto i commenti che vengono lasciati sotto alle tue fotografie, questo continuo soffermarsi sull'aspetto fisico, sul corpo, sulla magrezza. Tu sei una di quelle che pubblica la foto e non va a leggere i commenti perché sa quello che troverà, oppure li leggi e in tal caso come li vivi?

Io i commenti li leggo. Seguo tutto dei miei social, rispondo ai messaggi nei limiti del possibile: ci dedico ore della mia giornata. Questo lavoro è dare e ricevere, non puoi tapparti le orecchie sul parere delle persone che effettivamente ti stanno dedicando del tempo, anche perché ti aiuta anche a capire che cosa funziona e cosa no. Questo però è legato all'attività lavorativa: non lo condivido troppo quando si tratta di commentare i corpi. Non amo in generale il commento del corpo altrui che sia magro, grasso, bello, brutto, secondo gli stereotipi, contro gli stereotipi. Nel 2025 è veramente anacronistico. Non ci voglio vedere cattiveria, so che molto spesso non c'è. Ma quello che vorrei far capire è che a prescindere da quello che sia lo spirito dietro questo commento, secondo me non andrebbe comunque fatto. Dobbiamo sempre pensare a quale aiuto può dare alla persona che lo sta leggendo. Io non ho mai sofferto di disturbi alimentari nella mia vita: semplicemente quando attraverso dei momenti particolarmente stressanti a livello emotivo, tendo a perdere peso che poi riacquisto. È un po' una molla, no? Quindi siccome arrivo da un periodo particolarmente stressante, ma ne sto imboccando uno particolarmente sereno non vi preoccupate che tra poco mi ribilancio!

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views