Big Mama con corsetto e pantaloni mimetici si prende il palco del Primo Maggio

Grintosa e solare, Big Mama (al secolo Marianna Mammone) è stata il volto del tradizionale Concerto del Primo Maggio a Roma. La kermesse canora che l'ha vista muovere i primi passi nel mondo della musica, facendole da trampolino di lancio, l'ha accolta stavolta in una veste nuova. È salita sul palco in qualità di co conduttrice accanto a Noemi e Ermal Meta. Anche stavolta si è distinta col suo carattere forte e deciso, trasmesso con un look altrettanto d'impatto.
Il look di Big Mama
Tutto in Big Mama è un inno alla forza delle donne: lo è la sua musica, lo sono i suoi look, quelli di una giovane donna che ha smesso di chiedere scusa per ciò che è. La cantante, dopo anni in cui si è sentita sbagliata e ha faticato ad accettarsi, ha oggi trovato la forza di non vergognarsi più, di essere semplicemente se stessa. Ha avuto il suo riscatto e per questo spende molte parole per dare forza a chi, come lei, conosce il peso dell'odio gratuito, delle offese, delle critiche, del body shaming. Oggi lei il suo corpo lo ama e lo celebra, si sente forte e potente, non ha paura di osare, perché vuole esprimersi liberamente e con autenticità, consapevole di non poter piacere a tutti. Per la sua esperienza da co-conduttrice ha scelto un corsetto con maniche a rete abbinato a un paio di pantaloni con stampa mimetica e cintura di borchie in vita. Immancabili collane vistose, bracciali anelli nei suoi outfit e stavolta ha aggiunto anche delle mollettine per fermare i capelli, raccolti in una coda di cavallo alta.

Il monologo contro gli hater
La cantante ha approfittato di un palco importante come quello del Primo Maggio per lanciare un messaggio che le sta molto a cuore. Il body shaming è un tema su cui si è spesso espressa, anche sui social, perché la riguarda da vicino. Sa cosa si prova a essere bersaglio degli hater, che da anni le rivolgono critiche e insulti per il suo corpo. Proprio di quel corpo ha parlato, rivolgendogli parole di amore e ringraziamento, sottolineando l'importanza di non guardare agli altri con odio, ma di concentrarsi sul proprio percorso, sul proprio miglioramento, senza sminuire il prossimo.

A gran voce ha detto:
Se non vi piaccio io, cambiate canale, se non vi piace il mio corpo fate in modo di non essere come me, se non vi piace quello che dico, bloccatemi. Però fateci vivere. Che ne sapete di qual è la mia storia? Che ne sapete del mio corpo? Il mio è un corpo che mi ha dato e tolto tanto, mi ha fatto soffrire e a 20 anni mi ha portato a fare chemioterapie, ma l'ho perdonato, non potete perdonarlo anche voi? Non ho mai detto che essere come me è bello, quello che vi dico, però, a voi persone empatiche, quando vedete questi commenti, entrate nei profili di queste persone, guardate le facce di queste persone e pensate: Meno male che io non sono così.