Ariel Winter, body shaming durante Modern Family: “Mi chiamavano cicciona, autostima rovinata”

Non è facile reggere il peso delle cariche di odio online, dove protetti dall'anonimato molti ci vanno giù pesante, pensando di poter liberamente dare sfogo ai loro pensieri, alle loro frustrazioni. Certi commenti possono ferire: alcuni vengono magari fatti con leggerezza, altri vengono fatti proprio con lo scopo di fare del male. E quando si vuole colpire qualcuno, si sa che si punta sempre sull'arma dell'attacco sull'aspetto fisico. È l'arma più facile da usare, quella con cui si va a colpo sicuro. Il body shaming ha delle conseguenze soprattutto quando non si hanno sufficienti mezzi per schermarsi: da piccoli per esempio si è molto più sensibili chiaramente, si è molto più dipendenti dal giudizio altrui, da cui si rischia di non riuscire più a svincolarsi. È stato così per Ariel Winter, cresciuta sotto i riflettori e le telecamere. Il pubblico l'ha vista da adolescente diventare donna: oggi 27enne, ha recitato nei panni di Alex Dunphy nella sitcom di successo Modern Family tra il 2009 e il 2020. Ha cominciato a recitare che era appena 11enne e le critiche sul suo corpo non sono mancate.
Ariel Winter vittima di bullismo e body shaming
Intervistata da People, l'attrice ha ripercorso i lunghi anni vissuti sul set di Modern Family, che ha lasciato nel 2020. È stata un'esperienza formativa, ma difficile soprattutto all'inizio, visto che il suo coinvolgimento è cominciato quando era solo un'adolescente. Nonostante fosse così piccola, c'è chi non si è risparmiato con le critiche e i giudizi, focalizzandosi sul suo corpo e i suoi fisiologici cambiamenti. Era come se desse fastidio il fatto che l'aspetto angelico che aveva a 11 anni, si stava gradualmente tramutando in quello di una donna. È lo stesso fenomeno che ha subito Millie Bobby Brown, Undici di Stranger Thing, vittima di bullismo per il solo fatto di essere cresciuta, come se fosse una colpa il fatto di non avere più le fattezze di quella bambina.

L'attrice ha ricordato:
Quello è stato un periodo importante della mia adolescenza. In ogni titolo che leggevo su di me c'erano persone adulte che scrivevano che avevo un aspetto orribile, che sembravo incinta o che ero una cicciona. Voglio dire, avevo 14 anni. Questo ha danneggiato totalmente la mia autostima. Ho capito cosa significasse essere odiati. Non importava cosa stessi attraversando, ero un bersaglio. Era molto difficile guardarmi allo specchio e dire: amo questa versione di me.

Quando poi è accaduto l'inverso, ossia ha perso peso, l'ondata di critiche non si è placata, anzi. In fondo, la gente quando vuole criticare trova sempre un modo per farlo, un appiglio:
Al liceo prendevo un antidepressivo che mi ha fatto ingrassare di 15 chili. Non riuscivo a perdere quel peso, ma davo priorità alla mia salute mentale. Non ero disposta a sacrificare il mio benessere. Poi crescendo, ho provato un farmaco diverso per vedere se qualcosa fosse più adatto a me e sono dimagrita. A quel punto la gente ha iniziato a dire cose tipo: si droga, è troppo magra. Ero solo una persona in crescita e in cambiamento. Era davvero difficile essere costantemente demolita.
Oggi 27enne, l'attrice ha rivelato di aver lasciato Los Angeles per costruirsi una nuova vita dopo un'infanzia traumatica:
Ho intrapreso un percorso di autoguarigione. Gran parte del percorso è stato semplicemente rendermi conto che non si può rivivere la propria infanzia. È andata. E questo mi ha colpito profondamente. Ma ora voglio che il mio futuro sia splendido. Sarebbe bello se la gente la smettesse di parlare del mio aspetto? Certo. Succederà? No. Ma mi interessa ancora particolarmente? No.