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Ikea ha costruito una mini casa per aiutare gli anziani senza fissa dimora

Mentre l’emergenza abitativa continua a essere uno dei temi sociali più attuali a livello internazionale, Ikea ha deciso di costruire una piccola casa per anziani senza fissa dimora, progettando l’abitazione anche in base all’esperienza di vita dei singoli residenti.
A cura di Arianna Colzi
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La mini casa progettata da Ikea | Foto Ikea
La mini casa progettata da Ikea | Foto Ikea

L'emergenza abitativa è uno dei temi più attuali di questi anni. I prezzi delle case aumentano e al contempo sempre più abitazioni vengono tolte dal mercato immobiliare e destinate agli affitti brevi. Anche per questo Ikea US ha pensato di contribuire alla sfida abitativa con un progetto nuovo: niente donazioni ma un contributo concreto per le comunità. Il gruppo svedese ha deciso di costruire una mini casa per gli anziani senzatetto di San Antonio, in Texas. Lavorando con lo studio di architettura locale WestEast Design Group, il progetto aveva come obiettivo quello di creare uno spazio che fosse confortevole per persone che sono state a lungo senza fissa dimora.

Com'è la casa per i senza fissa dimora costruita da Ikea

Al contrario degli alloggi costruiti tradizionalmente per le persone senza fissa dimora – edificati in modo veloce ed economico -, la casa di San Antonio tiene conto del vissuto della persona che andrà ad abitarla e di come quella casa possa essere utile per la sua quotidianità. La casa è stata costruita in un quartiere che comprende 200 mini abitazioni, camper e appartamenti che sorgono nel terreno un tempo occupato dal drive in di un cinema, oltre a una serie di servizi di assistenza e spazi ricreativi. I destinatari delle case, realizzate in collaborazione con WestEast Design Group, sono anziani con disabilità e che di solito vivono per strada. Per ora sono state assegnate a circa 70 nuovi residenti e nei prossimi mesi altri 60 si trasferiranno.

La stanza principale | Foto Ikea
La stanza principale | Foto Ikea

La casa, o forse sarebbe meglio dire un monolocale, è larga 33 metri quadrati ed è stata consegnata alla comunità alla fine di ottobre. Si tratta di una sola abitazione ma che potrebbe rappresentare un modello per ispirare anche l'impegno di altre aziende o enti. L'arredamento era già stato disposto in un negozio Ikea, in modo che potesse essere visionato di persona e poi essere montato nella casa. Uno degli obiettivi era rendere la casa sicura per una persona non abituata ad avere una casa. In concreto questo significa finestre alte e strette, che illuminano il salotto ma garantiscono privacy.

La camera da letto | Foto Ikea
La camera da letto | Foto Ikea

In camera da letto, arredata sui toni freddi del bianco e del beige, c'è un letto a una piazza e mezzo e una piccola mensola che lo sovrasta. La chiave dietro una progettazione informata sui traumi, un approccio anche terapeutico che tiene conto del vissuto di una persona senza fissa dimora, è quello di dare alle persone che abitano la casa la possibilità di poter decidere su arredamento, offrendo loro un elemento per autodeterminarsi. Per questo tutti i mobili sono facili da spostare.

L'esterno della casa | Foto Ikea
L'esterno della casa | Foto Ikea

In bagno è presente una vasca da bagno e non una doccia, per differenziarsi dalle docce a cui molte di queste persone hanno avuto accesso il più delle volte. Una contrapposizione rispetto alle docce dei centri d'accoglienza che sappia fare della vasca da bagno un elemento portante senso di comfort in casa. Housing First Community Coalition, l'organizzazione che gestisce la comunità abitativa di supporto, intende valutare la casa, per capire se e quanto risulterà funzionale per chi ci abita.

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