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Sanremo 2023, che spettatore sei: esperto, social oppure snob?

Poche ore all’avvio di Sanremo, tutti pronti coi telecomandi per assistere alla 73esima edizione dell’evento televisivo paragonabile al Super Bowl americano. Il pubblico si divide: c’è chi lo guarda accanitamente, chi per commentarlo sui social e chi lo snobba. E tu che telespettatore sei?
A cura di Francesca Parlato
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Settimana santa di Sanremo. L'hype è altissimo. Lo scorso anno più di 13 milioni di italiani hanno assistito alla finale e per questa edizione le aspettative sono altissime. Tra la co-conduzione di Chiara Ferragni, il videomessaggio (mancato) di Zelensky e le polemiche della deputata di Fratelli d'Italia sulla partecipazione di Rosa Chemical, Sanremo è diventato (come sempre) l'unico argomento di discussione di questi giorni che ci si trovi nei bar, sui social o in Parlamento. E ora che il giorno X è arrivato possiamo suddividere gli italiani in tre categorie: i ‘Sanremers', i ‘Social' e gli ‘Io non guardo Sanremo'.

I Sanremers ovvero gli accaniti

Loro sanno tutto. Per la settimana di Sanremo prendono i giorni di ferie dal lavoro, studiano i testi delle canzoni, seguono la conferenza stampa in diretta e non si alzano mai dal divano, neanche per andare in bagno. Chiedetegli il vincitore della edizione numero 47 e loro sapranno rispondervi, chiedetegli quante volte Giorgia ha calcato il palco dell'Ariston e ci metteranno meno di due secondi a fare un rapido calcolo. Ricordano big, nuove proposte, monologhi e ospiti speciali. Sono quelli che hanno spinto per il ritorno dei Jalisse e che vorrebbero sedersi accanto a Mino Bartoletti sulle poltrone di Domenica In per commentare con lui la serata. Durante quella settimana non gli si può parlare e guai a invitarli a cena fuori. Per loro durante quella settimana di febbraio ci sono solo tre certezze: la scalinata, l'orchestra e Beppe Vessicchio.

I social ovvero quelli che mandano Sanremo in trending topic

Oggi per parlare di Coronavirus o di 41 bis non serve essere virologi o esperti di diritto. Basta avere un account social. Instagram, Facebook, Tik Tok o Twitter non fa differenza. Idem per Sanremo. Non serve guardare la tv, basta essere connessi. La categoria Social si distingue in due sottocategorie, c'è chi vede Sanremo in tv e non può fare a meno di commentare attraverso post, tweet, stories e meme e chi invece pur non guardando Sanremo, per non rischiare di iniziare a soffrire di FOMO (Fear of Missing Out, la paura di essere tagliati fuori, in questo caso dal nostro Super Bowl locale), segue e aggiorna in maniera compulsiva l'hashtag #Sanremo2023 per essere costantemente informato su tutto quello che gira intorno al Festival. Come ha detto lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Merigo a Fanpage "Trattano Sanremo come un fatto di cronaca che ha una grande rilevanza o una partita di calcio dei mondiali: bisogna sapere cosa è successo per poter essere pronti a discuterne" online, of course.

Quelli che ‘Io-non-vedo-Sanremo', ovvero gli snob

E poi ci sono loro. Gli alieni. Quelli che "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?". Quelli che alla domanda "Ti è piaciuto Sanremo?" Rispondono "Io-non-vedo-Sanremo" in modo categorico. Ma non solo: loro fanno di tutto per fartelo sapere. Posteranno una storia su Instagram inquadrando una tisana e un libro russo, scriveranno su Facebook che stanno andando a letto presto perché il giorno dopo hanno una riunione di lavoro, pubblicheranno un tweet commentando un fatto di cronaca avvenuto in un remoto deserto australiano per cercare (invano) di spostare l'asse della discussione dal look di Chiara Ferragni alle notizie accadute nell'altro emisfero. Paventano una certa superiorità "Vogliono mostrare a sé stessi e agli altri che sono diversi dalla massa, che loro ascoltano musica che non potrebbe mai arrivare a Sanremo, vogliono mettere una certa distanza". Non saranno forse dei boomer?

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