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Mangiare troppo in fretta è una cattiva abitudine: quali sono i rischi per la salute

Mangiare in fretta non fa bene alla salute, può provocare sovrappeso, obesità, ipertensione e anche un aumento del colesterolo. Perché e quale è il tempo giusto da dedicare ai pasti lo spiega la professoressa Colao.
Intervista a Prof.ssa Annamaria Colao
Endocrinologa e docente presso l'Università Federico II e presidente della Società italiana di endocrinologia (Sie)
A cura di Francesca Parlato
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A pranzo mangiamo un boccone al volo tra una riunione e l'altra in ufficio, la sera ceniamo di corsa perché vogliamo guardare la nostra serie tv preferita comodi sul divano, e così finiamo per dimenticarci che l'ora del pasto dovrebbe essere un momento tutto da gustare, da assaporare con calma, non solo per il nostro relax mentale, ma anche per la nostra salute fisica. Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Translational Medicine ha infatti indagato gli effetti (negativi) di un'alimentazione troppo frettolosa. "Il nostro studio parte dalle vecchie credenze popolari, volevamo capire se esiste una base scientifica del vecchio detto che recita "A tavola non si invecchia". – spiega a Fanpage.it la professoressa Annamaria Colao presidente della Società italiana di endocrinologia (Sie) – La nostra ricerca ha riguardato un gruppo di soggetti in sovrappeso o obesi, di cui avevamo già una certa quantità di dati a disposizione, e li abbiamo sottoposti a dei questionari per capire quanto tempo trascorressero a tavola durante i pasti principali". 

Il tempo giusto da dedicare ai pasti

I risultati dello studio hanno rivelato che chi era abituato a pranzare in maniera fugace o a fare degli spuntini rapidi, aveva molti più problemi di sovrappeso e obesità. "E non solo, anche di ipertensione e dislipidemia (ovvero un eccesso di colesterolo o trigliceridi). L'ipertensione è direttamente correlata a una scarsa colazione o una colazione troppo frettolosa. Mentre la dislipidemia a pranzi e cene troppo rapidi". I motivi di queste reazioni sono ancora oggetto di studio. "Sicuramente è vero però che chi mangia in poco tempo tende più facilmente a consumare salumi, panini, pizzette, ovvero alimenti non sani e che appunto possono comportare dei danni". Poi c'è la questione masticazione. "Chi mangia in fretta non mastica abbastanza. Masticare con calma invece è importante perché è proprio nella nostra bocca che inizia la prima parte della digestione. Il tempo ideale per un pasto è almeno 20 minuti".

Perché non dobbiamo mangiare in fretta

Mangiare in fretta vuol dire anche mangiare distrattamente, non rendersi conto del senso di sazietà e continuare a consumare cibo anche quando probabilmente si è già pieni. "In molti casi non si mangia per fame – spiega Colao – Ma per stress, conforto e altre motivazioni e allora si mangia di più del necessario. E se siamo distratti questo è ancora più vero. Quando invece ci soffermiamo sul cibo, lo gustiamo, ci poniamo attenzione, mangeremo sicuramente di meno, godendoci anche il momento". Anche se lo studio ha preso in esame soggetti obesi o in sovrappeso è sicuramente utile per tutti ricordare di spendere almeno 20 minuti a tavola per ogni pasto. "I motivi sono diversi: intanto perché il cibo è la prima prevenzione che facciamo per la nostra salute. Al di là del piacere, nutrirsi vuol dire alimentare le cellule e gli organi, per questo dovremmo ricordarci di mangiare non solo quello che ci piace ma anche quello che ci fa bene". Mangiare con calma consente inoltre di prevenire alcuni problemi come il reflusso. "Spendere del tempo masticando significa permettere al cibo di arrivare nello stomaco con una parte di digestione già compiuta, e questo ridurrebbe anche i problemi gastrici. Pensiamoci: fino a qualche anno fa nessuno soffriva di reflusso, oggi invece è un disturbo diffusissimo, e questo deriva dalle nostre abitudini, dalle modifiche allo stile di vita. Prima si rientrava dal lavoro a pranzo a casa, ci si fermava per dedicare del tempo al momento del pasto, oggi invece il nostro stile di vita è cambiato e questo ha inevitabilmente portato a delle conseguenze per il nostro metabolismo. Anche per questo, oltre che per prevenire problemi come obesità, sovrappeso, colesterolo alto e ipertensione, dovremmo iniziare a pensare di invertire il trend e di riprenderci il tempo per mangiare". D'altra parte, lo dicevano anche le nostre nonne, a tavola non si invecchia.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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