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Cosa succede alla pelle se smettiamo di lavarla? Tutti i rischi della Caveman skincare

Un’abitudine da uomo delle caverne può davvero fare bene alla salute? Smettere di lavarsi la faccia può essere una forma di detox per migliorare la salute della pelle? Ne abbiamo parlato con la farmacista e cosmetologa Maria Pia Priore.
Intervista a Dott.ssa Maria Pia Priore
Farmacista e cosmetologa
A cura di Francesca Parlato
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Gli assidui frequentatori di SkinTok, la sezione di TikTok affollata di contenuti a tema cura della pelle, avranno già intercettato il nuovo trend. In quest'ultimo mese ha macinato centinaia di migliaia di cuoricini e visualizzazioni la content creator Tia Zakher raccontando la sua nuova beauty routine: la caveman skincare. Non bisogna essere campioni di inglese per tradurre il nome: vuol dire proprio uomo delle caverne. Come si laverebbe la faccia un uomo della caverne? Probabilmente non se la laverebbe, e di certo non userebbe detergenti, esfolianti, scrub e tutto quello che ormai siamo abituati a metterci in faccia la mattina. E secondo l'influencer probabilmente neanche l'acqua. Ma facciamo un passo indietro, Zakher ha raccontato ai suoi follower che dopo 8 anni di skin picking (in italiano dermatillomania, un disturbo caratterizzato da un ricorrente stuzzicamento o scorticamento della pelle che provoca lesioni cutanee e disagio emotivo) e eccesso di prodotti esfolianti ha deciso di cominciare un detox estremo per curare la sua barriera cutanea non facendo assolutamente nulla. Ha smesso di usare saponi di qualsiasi tipo e anche di lavarsi la faccia con l'acqua. Ma i risultati non sono stati esattamente quelli sperati (tanto che il suo detox è terminato con una bella mossa di marketing in partnership con una casa di prodotti cosmetici).

@tiazakher

it’s SO tempting to not pick at it but so far so good 💪

♬ I Love It (feat. Charli XCX) – Icona Pop

La caveman skincare

Sui social si passa da zero a cento nell'arco di una giornata. Da 10 prodotti per la skincare coreana a zero prodotti per la Caveman skincare. "Niente detersione, niente prodotti, niente creme, neanche l'acqua. Chi sceglie questo trend è convinto che lasciando la pelle a riposo questa si autoripari da sola. – spiega a Fanpage.it Maria Pia Priore, farmacista e cosmetologaIl nome stesso dice tutto. La tiktoker ha documentato tutta l'esperienza sul suo profilo, e si è filmata per settimane senza lavarsi il viso, mostrando la pelle ricoperta da squame e crosticine. Ma da farmacista e cosmetologa, lo dico subito con chiarezza: non c’è nulla di "rigenerante" in quello che si vede. Si tratta di una condizione dermatologica ben precisa, che si chiama dermatite neglecta. Succede quando la pelle non viene detersa per troppo tempo: si accumulano sebo, cellule morte, sudore e impurità, e questo altera la funzione barriera, creando un ambiente che può portare a irritazioni, infezioni o vere e proprie dermatiti". L'idea di partenza di Zakher potrebbe essere anche condivisibile: dopo un eccesso di prodotti, un abuso di creme, acidi e detergenti, può essere utile fare un detox, ma come in ogni cosa ci vuole la giusta misura. "Sì, togliere va benissimo. Ma bisogna capire cosa togliamo. Se la skincare è diventata troppo complicata, piena di passaggi messi insieme un po’ a caso, magari solo perché abbiamo visto dei prodotti virali sui social, allora ha senso semplificare. Togliere il superfluo, soprattutto se crea irritazioni o confusione, è una scelta intelligente. Il problema è quando si passa da troppo… a niente. Niente detersione, niente idratazione, niente protezione solare. Ecco, quello non è detox, è abbandonare la pelle. La parola “detox”, in cosmetica, non ha un significato scientifico reale. La pelle non ha bisogno di disintossicarsi, ha bisogno di essere rispettata. E sì, ha meccanismi di difesa e rigenerazione, ma funziona bene solo se la accompagniamo nel modo giusto, non se la lasciamo a se stessa. Quindi sì: semplificare ha senso. Togliere tutto no".

I rischi della skincare dell'uomo delle caverne

Ma cosa succede se non laviamo la pelle per settimane? "Se non detergiamo la pelle per giorni o settimane o addirittura mesi, anche con la sola acqua, si accumulano sebo, cellule morte, sudore, residui ambientali e microrganismi. Questo porta a un’alterazione della barriera cutanea e crea un ambiente favorevole a infiammazioni, infezioni e dermatiti". La pelle diventa tutt'altro che luminosa o naturale "Può diventare opaca, ispessita, più reattiva. E senza protezione solare quotidiana, si sommano anche i danni causati dai raggi UV, che sono tra le principali cause dell’invecchiamento cutaneo precoce e di alcune patologie della pelle". Spesso chi inizia la caveman skincare lo fa dopo aver stressato la pelle con troppi prodotti, o con attivi troppo forti messi insieme senza criterio. "In quei casi, sospendere tutto per un po’ può dare l’illusione che la pelle stia “migliorando”, quando in realtà si sta solo calmando da un’irritazione indotta. Ma da qui a dire che non lavarsi e non applicare nulla faccia bene… è un altro discorso. La pelle non si rigenera magicamente. Senza detersione si accumulano sebo, cellule morte e impurità. Senza idratazione la barriera cutanea si indebolisce. Senza protezione solare aumentano i danni da raggi UV, quelli che non vediamo subito ma più avanti nel tempo. Quindi no: non ci sono veri benefici nel senso dermatologico del termine. Può esserci una tregua momentanea, ma non è una strategia sostenibile. E soprattutto non è un metodo “naturale”: è semplicemente trascuratezza estrema della pelle". Se usiamo prodotti troppo aggressivi, oppure li applichiamo con movimenti troppo energici o in quantità eccessive, è normale che la pelle reagisca male. "Ma il problema, in quel caso, non è lavarsi il viso, è farlo nel modo sbagliato. Una detersione corretta, con un prodotto delicato e ben formulato, rispetta il film idrolipidico e aiuta la pelle a funzionare meglio. Serve per eliminare sebo in eccesso, sudore, smog, filtri solari e make-up, cioè tutto ciò che si accumula naturalmente sulla superficie cutanea ogni giorno. Lasciare questi residui sulla pelle non la protegge. Al contrario: può indebolire la barriera cutanea e favorire irritazioni, impurità o una sensazione di fastidio persistente". 

La skincare senza stress

I social ci hanno moltiplicato la quantità di piccole ossessioni con cui convivere. La cura della pelle è sicuramente una di queste. "Ma la skincare non deve essere complicata per funzionare, non serve avere dieci prodotti in bagno, né passare mezz’ora davanti allo specchio. Anzi, spesso sono proprio le skincare routine essenziali quelle che danno risultati concreti, se fatte con costanza. Se dovessi indicare i passaggi fondamentali, sono questi quattro:
1. Detersione, mattina e sera, con un detergente delicato e adatto al proprio tipo di pelle.
2. Esfoliazione, 1 o 2 volte a settimana, con un prodotto ben formulato (e non aggressivo), per rimuovere le cellule morte e favorire il rinnovamento.
3. Idratazione, con una crema o un siero semplice, ma efficace: l’importante è che lasci la pelle confortevole, mai tirata.
4. Protezione solare, ogni mattina, anche d’inverno. È il gesto più importante per prevenire i danni invisibili del sole, che sono la prima causa dell’invecchiamento precoce.
Poi certo, si possono aggiungere trattamenti specifici in base alle esigenze, ma questa è la base. Il resto viene dopo".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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