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Stamina, Lorenzin: “Sconcertata per gli ultimi avvenimenti con Andolina”

La sentenza del tribunale di Pesaro ha autorizzato le infusioni del metodo Stamina su un bimbo di tre anni gravemente malato. Il Ministro: “A breve modifica della legge sulle cure compassionevoli”
A cura di Biagio Chiariello
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 "Nel rispetto dovuto alle pronunce dei giudici, non posso esimermi dall'esprimere preoccupazione e sconcerto” per la sentenza del tribunale di Pesaro che ha autorizzato le infusioni del metodo Stamina su un bimbo di tre anni gravemente malato. Sono le parole del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in audizione in commissione sanità al Senato in merito a quanto avvenuto lo scorso fine settimana (l’infusione al piccolo Federico è stata poi praticata dal numero due di Stamina, Marino Andolina, coadiuvato dalla dalla biologa di Stamina Erica Molino). La Lorenzin è preoccupata “non solo perché Andolina è sottoposto a un’indagine per gravi reati anche associativi collegate al metodo Stamina – ha aggiunto – ma perché non penso che questo fosse lo scopo della norma vigente in materia: il legislatore ha inteso consentire la prosecuzione dei trattamenti a chi già li aveva in corso, con un accento di tipo compassionevole dal punto di vista umano, ma non certo di avviare nuovi trattamenti prima della sperimentazione”.

Quando si concluderà la vicenda sulle cure Stamina?

“Nessuno più di me vuole che questa vicenda si concluda in tempi consoni e brevi. Ricordo che quando la situazione è stata nelle mani del ministro, abbiamo istituito un comitato, trovato centri per la sperimentazione e avviato procedure in un mese. Fu Vannoni a chiedere più tempo perché non erano pronti alla consegna del protocollo” ha poi risposto il ministro a chi le chiedeva quali fossero i tempi per chiudere i lavori del comitato Stamina e avere un responso sul tema.

 L'obiettivo è far continuare i trattamenti a chi li aveva già cominciati

"Credo che in tempi brevi" sarà possibile intervenire per modificare la legge Turco-Fazio sulle cure compassionevoli, ha affermato ancora il ministro della Salute. "Dobbiamo solo trovare il vagone a cui ancorare il provvedimento" ha concluso. Per la Lorenzin lo scopo della normativa vigente è quello di "di far continuare i trattamenti a chi li aveva già in corso, con un accento di tipo compassionevole dal punto di vista umano e non normativo, e non certo di avviare nuovi trattamenti prima della disposta sperimentazione".

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