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US Open, le scuse di Djokovic: “Non volevo, ho sbagliato. Mi sento triste e vuoto”

Dopo la pallina scagliata contro un giudice di linea, durante il match contro Carreno-Busta, il numero uno al mondo si è scusato con tutti in un lungo post pubblicato su Instagram: “Dopo la squalifica, ho bisogno di ritornare e lavorare sulla mia delusione, trasformando il dispiacere in una lezione per la mia crescita ed evoluzione come giocatore ed essere umano. Mi scuso con chi lavora negli Us Open per il mio comportamento”.
A cura di Alberto Pucci
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Non è certamente un momento fortunato e tranquillo per Novak Djokovic. Il numero uno del ranking ATP, dopo le recenti critiche per l'Adria Tour (che ha provocato il contagio al Covid-19 non solo del serbo, ma anche di molti altri tennisti), è nuovamente finito nell'occhio del ciclone per ciò che è accaduto nelle ultime ore durante il match contro Carreno-Busta agli US Open, in corso di svolgimento a New York. La ‘pallata' con cui ha colpito un giudice di linea, ha infatti obbligato gli organizzatori a decidere per la sua squalifica e invitato lo stesso tennista ad esporsi con delle scuse ufficiali.

Come spesso accade, le prime dichiarazioni di Djokovic sono arrivate attraverso un post pubblicato sul suo profilo Instagram: "Tutta questa situazione mi ha lasciato davvero triste e vuoto – ha scritto il 33enne di Belgrado – Ho controllato le condizioni della giudice di linea, grazie a Dio sta bene. Mi dispiace di averle causato tanto stress, così involontario, così sbagliato. Non rivelo il suo nome per rispetto della privacy. Dopo la squalifica, ho bisogno di ritornare e lavorare sulla mia delusione, trasformando il dispiacere in una lezione per la mia crescita ed evoluzione come giocatore ed essere umano. Mi scuso con chi lavora negli Us Open per il mio comportamento. Sono grato alla mia famiglia e al mio team per essermi di supporto, e a tutti i miei fan che sono sempre con me. Grazie e mi dispiace tanto".

I precedenti di McEnroe e Koubek

Prima dell'episodio che ha visto coinvolto Novak Djokovic, soltanto in due occasioni nella storia dei tornei del Grande Slam è scattata la squalifica per motivi disciplinari. Il primo caso è legato al nome di un'icona di questo sport: John McEnroe. L'ex numero uno al mondo venne infatti squalificato nel 1990 agli Australian Open, dopo aver rotto una racchetta e aver discusso animatamente con un giudice di linea e con l'avversario. Il secondo episodio ha visto invece protagonista dieci anni più tardi l'austriaco Stefan Koubek, che durante una partita dell'Open di Francia colpì involontariamente un raccattapalle con la propria racchetta.

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